La Conferenza Bilderberg è un incontro annuale a cui partecipano circa 130 personalità influenti in campo politico/economico. Le sedi sono normalmente sfarzose location sparse per l'Europa che, a cadenza quadriennale, si trasferiscono in mete più esotiche in giro per il mondo. Da alcuni è definito come una sorta di "governo ombra" che trama alle spalle del mondo. Da altri è visto come un club ristretto di gente ricca e potente che parla senza concludere alcunché. Chiunque delle parti abbia ragione sappiamo che i temi trattati hanno carattere totalmente riservato: la conferenza si svolge a porte chiuse e lontana da occhi e orecchi indiscreti di giornalisti e figure non ammesse alla stessa.

Gli organizzatori allontanano le critiche spiegando che in questo modo è garantita la libertà d'espressione dei vari interlocutori che non corrono il rischio, dunque, di essere male interpretati.

L'edizione 2015 si svolgerà in Austria, a Telfs-Buchen (a circa 40 km da Innsbruck) e vedrà la partecipazione di 5 italiani che, sommati agli altri 135 invitati, argomenteranno il tema della "promozione del dialogo fra Europa e America del Nord". Che l'argomento principe dell'incontro sia questo o meno, il gruppo italiano vedrà 3 conferme e 2 ritorni. Tra i primi il presidente di FCA John Elkann - new entry del 2014 -, la giornalista di La7 Lilli Gruber e il magnate dell'acciaio Gianfelice Rocca.

Tra i secondi ritroviamo l'ex premier Mario Monti e l'ex di Telecom Franco Bernabé.

Il resto della lista dei partecipanti alle discussioni più segrete del mondo dopo il Conclave in Vaticano vedono il primo ministro d'Olanda Mark Rutte, il presidente dell'eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il presidente austriaco Heinz Fischer, il patron di Ryanair Micheal O'Leary, la neo-presidente di Santander Consumer Bank Ana Botin e l'ex regina Beatrice d'Olanda.

Grande assente, per motivi fisici legati all'anagrafica, il centenario banchiere statunitense David Rockefeller.

Come scrive Raffaele Binelli del quotidiano Il Giornale, il numero dei partecipanti a questa conferenza è pressoché fisso oltre che "specchio di una visione novecentesca, per certi versi superata, dei centri di potere globale".

A sostegno di quest'analisi c'è la tangibile mancanza di Paesi come la Cina, l'India o il Brasile mentre è ridotta a un membro accademico la Russia e a qualche imprenditore locale la Grecia. Come spiega il sito ufficiale Bilderberg, poi, condizione imprescindibile per essere annoverati fra gli invitati è essere influenti e soprattutto potenti.

A noi comuni mortali, quindi, non rimangono che due scelte: unirci ai complottisti, ipotizzando rumorosamente qualsivoglia tipo di teoria che non verrebbe - purtroppo o per fortuna - mai considerata da chicchessia. Oppure assorbire passivamente l'evento pensando che non saranno certo questi 140 signori, più o meno attempati, riunti in un resort di lusso - probabilmente a spese di noi contribuenti tutti - a decidere il destino del mondo. In entrambi gli schieramenti, un'unica certezza: quando il momento dei complotti (o pseudo tali) sarà giunto al crepuscolo, noi comuni mortali non ci saremo comunque accorti di nulla.