Matteo Renzi ha commentato i risultati dei ballottaggi delle comunali di ieri, dove si sono confermate le grosse difficoltà del Partito Democratico. Una fase particolarmente delicata per il Presidente del Consiglio che, comunque, ha ribadito come lui stesso, da tempo, stia cercando di spiegare ai suoi 'amici del Pd' che il centro destra non è morto ma che rimane un avversario temibile.

E' la sconfitta di Venezia quella che pesa di più, uno stop che fa male e che va a braccetto con la disfatta in Liguria di quindici giorni fa: dopo ventun anni di dominio del centrosinistra, in Veneto c'è una chiara inversione di tendenza a favore del centrodestra, emersa prima con la vittoria del leghista Zaia alle regionali di due settimane fa e ora con la vittoria di Brugnaro nel capoluogo veneto. 

La delusione c'è, anche se Renzi sottolinea come il PD si sia preso la preferenza in molti comuni.

'Non giriamoci attorno, però - ammette il premier - siamo andati male.

Riforme governo Renzi: 'Non possiamo fermarci altrimenti la bicicletta cade'

Renzi non lo dice chiaramente ma è facile intuire che il suo pensiero vada alla minoranza di sinistra, la sua 'spina nella carne' più dolorosa: la spaccatura creatasi all'interno della maggioranza pesa come un macigno ma il leader del Partito Democratico non vuol sentire parlare di crisi.

'L'unica strada che abbiamo dinanzi a noi è quella di accelerare ancora di più il nostro lavoro sulle riforme. Ora davvero non possiamo più rallentare, nè tanto meno fermarci, perchè altrimenti la bicicletta cade'. Lo vedremo subito se la 'bicicletta del governo Renzi' ha iniziato ad ondeggiare pericolosamente: la riforma della Buona Scuola rappresenta il test più importante, una prova che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti dell'esecutivo.

Matteo Renzi: 'Non era dittatura come adesso non è crisi, andiamo avanti con lucidità'

Renzi poi rincara la dose: 'Fino a qualche tempo fa si diceva che in Italia era arrivata la dittatura renziana ventennale, ora, invece, si dice che il mio governo sia in crisi. Entrambe le letture sono sbagliate, non corrispondono alla verità.

L'unica verità è che andremo avanti'.

La parola d'ordine per il presidente del Consiglio è 'equilibrio': nessun scatto d'ira, bisogna ponderare bene la situazione e studiare le prossime mosse con gran prudenza e concentrazione: 'Da parte mia, occorre molta lucidità e buon senso - conclude Renzi - non mi posso far sommergere dalle ansie'.