L’assicurazione sulla vita del governo guidato da Matteo Renzi si chiama Denis Verdini. Uno dei protagonisti dell’epopea berlusconiana, dopo aver detto addio a Forza Italia, ha presentato il suo nuovo gruppo parlamentare al Senato. Si chiama “Alleanza liberal popolare per le autonomie” e raccoglie i nove transfughi del Partito di plastica: Lucio Barani (presidente), Riccardo Mazzoni (vicepresidente), Eva Longo (vicepresidente), Giuseppe Compagnone (tesoriere), Vincenzo D’Anna (portavoce), Ciro Falanga (segretario), Antonio Scavone, Pietro Langella e Riccardo Conti.
Nello spiegare il dettaglio della sua nuova avventura politica, Verdini ha allontanato la possibilità di un ingresso diretto all’interno dell’esecutivo. L’appoggio a Renzi, piuttosto, sarà totale per le votazioni delle riforme costituzionali così come concepite nel tumultuoso Patto del Nazareno. È nel corso di quei lunghi faccia a faccia che l’ex braccio destro di Berlusconi e il premier, hanno cementato una sintonia più volte denunciata dallo stesso Partito Democratico. “Lo strappo con Berlusconi fa male - ha spiegato Verdini - ma il nostro obiettivo è portare a termine la legislatura”.