Le riforme che si sono susseguite in tema di matrimonio nell’ultimo periodo sono state molteplici e significative: la separazione semplificata, il divorzio breve. Ecco arrivare in queste ore un’altra importante modifica in tema di nullità del matrimonio riguardante questa volta il diritto canonico.
La novità, presentata in Vaticano, è stata voluta fortemente da Papa Francesco che con le lettere “Mitis Iudex Dominus Iesus” e “Mitis et Misericors Iesus” una riguardante il rito latino e l’altra relativa al rito orientale, va ad apportare significativi cambiamenti su questo tema.
La sostanziale modifica al codice del diritto canonico denominata “processo breve” va a proseguire il percorso di profondo cambiamento portato avanti da Papa Francesco dal giorno della sua elezione.
Gli aspetti rilevanti della riforma
La riforma va ad incidere in particolar modo sugli aspetti procedurali e burocratici, andando a snellire fortemente la procedura: sarà infatti il vescovo di ciascuna diocesi ad essere giudice unico. Altro aspetto essenziale riguarda gli aspetti economici, andando a garantire la gratuità della procedura.
La conditio sine qua non perché ciò avvenga sarà l’accertamento che il matrimonio sia irreparabilmente finito con i coniugi decisi a chiudere il loro rapporto coniugale.
Con la riforma, anche quando il Vescovo diocesano dovesse stabilire che si svolga un processo ordinario, questo dovrà celebrarsi entro un anno massimo. La sentenza del Vescovo diocesano sarà impugnabile davanti alla Rota Romana oppure all’Arcivescovo metropolitana più vicino.
Certamente una riforma fondamentale per tutte le persone divorziate che scelgono di risposarsi e che soprattutto sentono l’esigenza di poter trovare una nuova felice unione tornando a vivere i sacramenti.
Il processo canonico per le dichiarazioni di nullità del matrimonio è restato invariato per oltre tre secoli, è stato Benedetto XlV ad introdurre la sentenza doppia conforme ora nettamente superata dalla riforma del processo breve varata da Papa Francesco.