Napoli nel mirino di Beppe Grillo e del M5S. Secondo un sondaggio pubblicato su "Il Mattino" e realizzato dall'istituto Ipr Marketing, se il candidato sindaco del capoluogo campano, dove si voterà in primavera, fosse il deputato Luigi Di Maio, il M5s raggiungerebbe percentuali da capogiro superando addirittura il30% del consenso dei napoletani.

Ballottaggio tra M5S e Centrodestra

Il sondaggio di Ipr Marketing dà per scontato un posto al ballottaggio alle amministrative di Napoli al M5s nel caso in cui Luigi Di Maio fosse il candidato sindaco. E' bene ricordare che le norme interne al partito di Beppe Grillo non permettono di lasciare un incarico elettivo per un altro.

Dunque assai improbabileche il M5s possa puntare su Di Maio che attualmente ricopre il ruolo di deputato alla Camera della quale è pure vicepresidente. Ma fatto sta che i sondaggi parlano chiaro. L'esponente grillino con oltre il 30% dei consensi elettorali metterebbe tutti in fila: il centrodestra si fermerebbe al 24%-26% con candidati a sindaco come Lettieri e Mara Carfagna, mentre il Pd ed il centrosinistra ancora più indietro. Ne l'uscente Luigi De Magistris ne tanto meno l'ex governatoredella regione Campania AntonioBassolino riuscirebbero a risollevare le sorti dell'area sinistrorsa. Allo stato attuale insomma il ballottaggio sarebbe ad appannaggio del M5S e del centrodestra.

Si profilerebbela stessa identica situazione di Roma dove il movimento di Beppe Grillo 'rischierebbe' addirittura di superarealle comunali il 40% dei voti al primo turno.

Napoli come Roma: il centrosinistraridimensionato

Esperienza di governo che sembrano devastanti per il centrosinistraalmeno nelle grandi città. Sia a Napoli come del resto anche a Roma i partiti di governo del centrosinistra non riuscirebbero a riconfermarsi.

Le vicende romane sono arcinote con le contestate e polemiche dimissioni del sindaco Ignazio Marino.

Secondo i sondaggi il partito del premier Renzi non godrebbe di buona salute neanche nel capoluogo campano dove i suoi 'colonnelli' resterebbero ancora una volta fermi al palo e non convincerebbero gli elettori. Insomma a differenza dei partiti tradizionali gli elettori premierebbero ilM5S per le sceltein controtendenza e per leazioni in appoggio aicittadini come nel caso del sostegno fornito sulle cartelle 'pazze' diEquitalia.