Com'è noto, i rapporti tra il governo russo e quello turco negli ultimi tempi si sono dimostrati tutt'altro che idilliaci.

Tra il governo di Putin e quello di Erdogan ci sono state reciproche accuse sul contrabbando del petrolio dell'Isis. La Russia ha sostenuto che dietro l'ascesa del sedicente Stato Islamico ci sia la "manina" di Ankara, che secondo i russi farebbe affari con i miliziani islamisti e in questo modo si starebbe rendendo responsabile di un vero e proprio "doppiogiochismo nei confronti dell'Isis e del diffondersi dell'islamismo radicale nel Medio Oriente, tenendo conto che la stessa Turchia è membro della coalizione contro l'Isis nonché della NATO.

L'oscuramento di Sputnik News

Ultimamente le relazioni tra il governo russo e turco si stanno ulteriormente facendo più pesanti, tanto che in Turchia è stato deciso l'oscuramento della nota agenzia d'informazione russa "Sputnik News".

L'edizione locale del sito è stata bloccata dall'Authority per le Telecomunicazioni turco e ciò è stato confermato dal caporedattore di "Sputnik" Tural Kerimov, che ha anche sostenuto che un rappresentante del Dipartimento delle Telecomunicazioni turco ha dichiarato che essi non sono obbligati ad avvisare quando devono chiudere un sito web.

La geopolitica dietro la "guerra fredda" tra Russia e Turchia

Dietro gli screzi tra il governo turco e quello russo non è difficile intravedere interessi di ordine geopolitico e specialmente il ruolo delle due potenze nel Medio Oriente.

Fondamentale nel peggiorare le relazioni tra i due paesi è stata senza dubbio la situazione siriana, che vede la Turchia fortemente schierata dalla parte dei gruppi di opposizione anti-Assad più marcatamente islamisti, e la Russia dalla parte del governo di Bashar al-Assad e ultimamente anche dei guerriglieri curdi, notoriamente aventi pessimi rapporti con il governo di Ankara.

A proposito della questione siriana, il governo russo sostiene che la Turchia stia sostenendo i movimenti islamisti per precisi interessi geopolitici e strategici.