Robert Zubrin è un importante scienziato statunitense, noto per essere stato l'ispiratore della proposta di missione umana su Marte "Mars Direct" nel 1990 nonché per aver fondato la "Mars Scoiety nel 1998, organizzazione no-profit nata con l'obiettivo di promuovere nel mondo della politica (e non) il tema dell'esplorazione del pianeta rosso.

Zubrin, autore anche di "The Case for Mars", è noto anche per le sue idee politiche conservatrici e la vicinanza agli ambienti del Partito Repubblicano, nonché per essere collaboratore di diverse testate conservatrici e "neocons" della destra statunitense, come "The National Rewiew" e "American Thinker".

Inoltre, da diverso tempo lo scienziato si sta distinguendo per l'attacco a Donald Trump, malvisto dall'establishment repubblicano e dalla maggioranza dell'ambiente conservatore e "neocon" statunitense.

In un recente articolo apparso sulla testata conservatrice "Ricochet", Zubrin ha criticato la strategia di Trump e l'ha definito "nazionalsocialista".

Lo statalismo protezionista di Trump contro il liberismo individualista della destra conservatrice

Nell'articolo in questione, lo scienziato conservatore ha scritto che Trump sostiene politiche fortemente stataliste, a cominciare dal voler rendere pubblica la sanità e l'istruzione.

Inoltre, Zubrin ha sostenuto che l'etica del candidato repubblicano è ispirata alla filosofia di Friedrich Nietzsche e non ha nulla a che vedere con l'etica e la morale giudeocristiana a cui i conservatori statunitensi si ispirano.

Zubrin ha anche criticato l'approccio politicamente "demagogico" ed economicamente protezionista di Trump e ha sostenuto che la sua agenda è "collettivista", in aperta contrapposizione con l'individualismo tipico della destra conservatrice (tendenzialmente liberale/liberista) statunitense.

In tal modo, secondo Zubrin, Trump sarebbe promotore di una strategia politica ispirata all'ideologia nazionalsocialista, tenendo anche conto del fatto che il forte supporto che sta avendo da molti settori dell'estrema destra statunitense, come quelli della "Alt Right" ("destra alternativa"), degli "identitari", dei neonazisti propriamente detti e così via.

Trump, "fascista statunitense" o espressione di un "conservatorismo radicale" ?

Secondo quanto sostenuto da alcuni analisti e commentatori politici Trump sarebbe espressione di un vero e proprio "fascismo statunitense" mentre secondo altri il candidato repubblicano sarebbe pur sempre un conservatore, con la differenza di essere più "radicale","populista" e/o anche "rivoluzionario" rispetto alla maggior parte della destra conservatrice.

Bisogna dire che c'è della verità in entrambe le posizioni, visto che in diverse questioni le proposte di Trump sono effettivamente tendenti al socialismo (tanto che Trump è economicamente e socialmente più a sinistra della Clinton) e al nazionalismo e che a livello estetico e culturale il candidato repubblicano riecheggi e/o scimmiotti atteggiamenti fascisti, ma anche che d'altro canto Trump sembra rientrare nel filone del conservatorismo statunitense che si potrebbe definire più "radical" e a tratti "rivoluzionario", filone che è stato rappresentato storicamente da personalità politiche come Barry Goldwater durante gli anni settanta del Novecento.