L'inviato speciale delle Nazioni Unite Jan Kubis ha reso noto che in Iraq sono state rinvenute ben cinquanta fosse comuni in un territorio che è stato recentemente liberato dall'oppressione del sedicente "Stato Islamico".Kubis ha spiegato che tali ritrovamenti costituiscono una prova dei "crimini efferati" commessi dai miliziani del cosiddetto "Califfato", che da diverso tempo si stanno macchiando di enormi violenze in Iraq e in Siria.L'inviato dell'ONU ha fatto sapere che le fosse comuni sono state scoperte in diverse zone della nazione e che tre di esse sono state ritrovate in un campo da calcio di Ramadi, precisamente il 19 aprile.

L'ONU: 'Prove di crimini atroci'

Come è stato già accennato prima, il ritrovamento delle cinquanta fosse comune è stato considerato dall'Organizzazione delle Nazioni Unite come una "prova di crimini atroci" commessi dai guerriglieri dell'ISIS.Stando a quanto riferiscono i media, tra le vittime figurano soldati iracheni, membri della minoranza degli Yazidi,donne e membri delle tribù avverse ai principi dell'islamismo radicale enunciati dal sedicente e autoproclamato "Stato Islamico".

Sono passati ormai più di due anni da quando i miliziani dell'ISIS sono diventati noti all'opinione pubblica mondiale per le loro politiche di terrore e persecuzione rivolte verso le minoranze cristiane, curde, yazide, druise e islamiche sciite così come per la loro applicazione rigida e fondamentalista dei principi più duri della Shariah interpretata secondo il modus operandi dell'estremismo islamista.

Il ripiegamento dell'ISIS

Da diverso tempo si sta assistendo a un graduale ma non meno notevole "ripiegamento" dell'ISIS, che sino a poco tempo fa intendeva dare l'impressione di essere quasi "invincibile".

Difatti, i miliziani del sedicente Califfato stanno subendo sconfitte su sconfitte, questo grazie alla sempre più forte collaborazione che si sta avendo tra i guerriglieri curdi e gli eserciti locali (iracheno e siriano, ma anche alcune frange di ribelli siriani) facenti parte della coalizione contro l'ISIS.