“Ieri abbiamo accettato l'invito del Sindaco di amatrice. Da domani saremo in quelle terre devastate dal terremoto a dare una mano”. Sono queste le parole usate dal numero due del M5S, Luigi Di Maio, per rendere pubblica la decisione dei parlamentari pentastellati di recarsi fisicamente nelle zone terremotate di Amatrice e dintorni. Questa volta non per una “visita lampo” come ci hanno abituato troppo spesso i politici, aggiunge Di Maio che assicura la sua presenza personale nei prossimi giorni. L’invito promosso il 22 dicembre scorso dal primo cittadino amatriciano, sergio pirozzi (guarda il video qui sotto), era sembrato più che altro una provocazione rivolta all’intera classe politica.

“Basta vuota solidarietà”, aveva detto il vulcanico Pirozzi, invitando in pratica la ‘casta’ a sporcarsi letteralmente le mani tra la gente.

Pirozzi chiama, Di Maio risponde

“Oggi chiedo uno sforzo, invito un rappresentante per gruppo politico di venire ad Amatrice (sic!) a stare qui insieme al sindaco dal 27,28 e 29 tre giorni di full immersion per vivere in maniera diretta e per poter contribuire ad una risoluzione migliore delle problematiche delle persone”. Così Sergio Pirozzi aveva arringato la classe politica con il suo ormai noto e colorito linguaggio. “Sarebbe un messaggio straordinario in un momento in cui si dice che la politica non è per la gente - aveva poi proseguito il sindaco di Amatrice - basta vuota solidarietà.

Offro ai parlamentari un’opportunità. Si mettano gli scarponi, tolgano giacca e cravatta e vengano qui a parlare con la gente, a gestire, con vigili del fuoco e protezione civile, tutto: dell’assegnazione dei moduli abitativi alle riunioni organizzative”.

Una richiesta di solidarietà talmente sentita da spingere Luigi di Maio a rispondere pubblicamente e positivamente sul blog di Beppe Grillo.

Accettato l’invito di Pirozzi, dal 27 dicembre i parlamentari M5S arriveranno ad Amatrice e ‘si toglieranno la giacca’. Anche se Di Maio, a parte il suo e quello della portavoce grillina al Senato Elena Fattori, non fa altri nomi. Comunque sia, il giovane politico campano si dice d’accordo con “lo spirito” dell’iniziativa promossa da Pirozzi e non si esime dall’aprire una infuocata polemica con i ‘colleghi’ degli altri partiti perché, scrive, “non bastano le visite lampo e un rapido giro di incontri con le autorità o nelle zone rosse.

Non bastano le passerelle o i giri in elicottero”. Il suo invito è ad essere umili e a trovare la capacità di ascoltare “chi soccorre quelle persone da mesi”. In conclusione, il pentastellato si dice certo che l’esperienza dei prossimi giorni ad Amatrice servirà a capire “meglio quello che dobbiamo ancora fare per essere fino in fondo al servizio di questa gente”.