Ha fiutato l’odore della riscossa ritornando in prima linea nell’attimo propizio. Silvio Berlusconi è colui che più di altri è uscito vittorioso dalla campagna referendaria. L’ex Cavaliere, partendo dalle retrovie, è finito col salire sul carro (affollato) dei vincitori puntuale per arrogarsi il diritto di dettare la linea su ciò che sarà. Forza Italia ha da tempo perso appeal con il suo elettorato: sono lontani ormai i tempi del partito a vocazione maggioritaria, quelli in cui Berlusconi predicava bipolarismo e presidenzialismo. Con la sconfitta di Renzi, tuttavia, la carica del capo ha sortito l’effetto di risvegliare dal torpore una fetta dei suoi seguaci che mai avrebbero scommesso un centesimo sulle possibilità di vederlo ancora protagonista.

In questa fase di profonda crisi, Berlusconi ha già fatto sapere di essere disposto a porgere la sua mano per un governo di larghe intese. Le urne per i forzisti sarebbero deleterie ed ecco che l’ex Cav ha puntato tutto sul proseguo della legislatura. Non è ancora il momento per pensare al futuro per Berlusconi: per quello bisognerà attendere il 2018.