La notizia di questa mattina è che il M5S e la Lega hanno ufficializzato la decisione, peraltro già nell’aria, di non prendere parte al voto di fiducia al Governo Gentiloni, previsto per questa sera a Montecitorio. I grillini entreranno in aula, ascolteranno la dichiarazione di voto della capogruppo alla Camera, Giulia Grillo, intorno alle 18.00, e poi daranno vita ad un Aventino parlamentare per protestare contro il nuovo Esecutivo, definito da Luigi Di Maio “nemico dei cittadini onesti”, che intanto, come dimostrano i video qui sotto, prende possesso di Palazzo Chigi riproponendo gli stessi volti del governo Renzi.

Da quelli del ‘Giglio magico” come Maria Elena Boschi e Luca Lotti, a quello di Angelino Alfano, promosso addirittura ministro degli Esteri.

Il contenuto del post di Di Maio

È il blog di Beppe Grillo ad ospitare il post scritto da Luigi Di Maio sul nuovo governo guidato da Paolo Gentiloni. Un “Governo nemico della meritocrazia” e “nemico dei cittadini onesti”, scrive lo stesso Di Maio nell’incipit della sua riflessione. Il candidato premier in pectore del M5S se la prende, per primo, proprio con il presidente del Consiglio succeduto a Matteo Renzi dopo la storica sconfitta nel referendum del 4 dicembre, con conseguenti dimissioni dello ‘statista’ di Rignano, non accompagnate però dal promesso ‘ritiro dalla politica’.

Gentiloni è stato ministro degli Esteri “mentre si esportavano bombe in Arabia Saudita” (il riferimento è ai cospicui armamenti partiti dagli aeroporti sardi e destinati alla dinastia dei Saoud per bombardare lo Yemen), e adesso viene “promosso” presidente del consiglio dei ministri, questa la pesante accusa mossa da Di Maio.

L’onore della seconda piazza dei ‘nuovi’ ministri stroncati dal giovane grillino spetta a Marianna Madia, la ministra della Pubblica Amministrazione premiata con la stessa poltrona nonostante la sua riforma sia stata bocciata dalla Corte Costituzionale. Terzo gradino del podio riservato a Maria Elena Boschi, madrina della riforma della Costituzione “bocciata dal 60% degli italiani con il referendum” e, per questo, “promossa” a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (anche lei dimentica della promessa di ritirarsi a vita privata).

Citazione particolare per l’intramontabile leader di Ncd Angelino Alfano, riuscito a spiccare il volo verso la Farnesina nonostante (o forse per merito) i disastri combinati al Viminale con la gestione dell’immigrazione e il caso Shalabayeva. Per il neo ministro dello Sport Luca Lotti, ex sottosegretario sostituito da Meb, Di Maio riserva una sola tagliente definizione: “Colui che ha portato Verdini in maggioranza”. La chiusura del post suona come una sfida: “Loro non si arrenderanno mai, noi neppure!”.