E' in controtendenza, rispetto alla situazione geopolitca contemporanea, la mozione delle nuova sindaca di Torino Chiara Appendino di uscire dall’Osservatorio tecnico sulla Tav Torino-Lione. Secondo gli analisti, oggi la Cina di Xi Jiping, dubbiosa sulla politica estera di Trump, sarà la nuova capofila della globalizzazione, grazie ai 600 miliardi stanziati per le infrastrutture tradizionali: autostrade, ferrovie, porti, oleodotti e reti elettriche. Da parte sua, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha anticipato di 10 milioni di euro, per le opere compensative della Torino-Lione.

Una mossa politica

La posizione No Tav della Appendino ha stupito anche il Commissario di governo, Paolo Foietta, visto che il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha proposto un aumento dagli iniziali 42 milioni e mezzo a 102-111 milioni e mezzo di euro per opere durevoli e reali miglioramenti territoriali. Secondo Chiara Appendino, le risorse del comune di Torino andrebbero gestite meglio alla luce del deficit di bilancio. Ma a tutta prima la sua posizione appare una scelta propagandistica, ora usuale in politica.

I suoi oppositori Pd, clamorosamente spiazzati, sostengono che si stata dettata in vista dell’arrivo di Beppe Grlllo oggi in piazza San Carlo a Torino dove il Movimento 5 Stelle è andato al potere anche con i voti dei No Tav.

Gli attivisti saranno in piazza anche per il No al referendum costituzionale. Anche Renzi oggi ha dichiarato: "Non capisco la logica se non in termini di propaganda: la Tav è una grande conquista e va allargata a tutto paese. Come si fa a bloccare la Tav o la metro, mi sembra una follia, continuare a dire no non ci porta da nessuna parte".

Ma in Piemonte si devono pagare duecento milioni l’anno fino al 2025 a causa dell’indebitamento. L’attenzione della Regione va agli investimenti per 60 milioni in tre anni. E' in corso l'assestamento al bilancio regionale 2016-2018 e nell'ultima seduta sono stati approvati 4 documenti del Movimento 5 Stelle in favore del Made in Italy e delle aziende che delocalizzano.

Sono appena stati spesi dieci milioni per i danni dell'alluvione e uno dei documenti approvati è per gli interventi di prevenzione idrogeologica, uno per i condomini e uno per una più efficiente gestione delle ferrovie.

Il deficit del bilancio

Preoccupa la situazione della sanità e della disoccupazione in Piemonte che ha il maggior numero di disoccupati del Nord Italia. Si cercano rimedi anche nelle nuove tecnologie: computer, protesi e robot. Ma non si tiene conto che la digitalizzazione delle aziende pubbliche e private continua a sottrarre posti di lavoro e non porta tasse nelle casse dell'amministrazione. Meno provinciale è l’estensione della capacità di spesa della Regione fino al 2019 per il trasporto pubblico locale per cui si prevede lo stanziamento di 220 milioni.

Il fatto è che se i dipendenti dispongono di un computer in una'azienda produttiva e all'avanguardia, devono pur avere i mezzi per recarvisi. Se da Chiomonte e da Susa i primi comuni della Valle interessati alla Tav, che lamentano ritardi e lungaggini burocratiche nella erogazione delle risorse, non vengono agevolati i collegamenti, le proteste No Tav sono destinate a continuare.