Secondo Beppe Grillo “i media italiani devono chiedere scusa ai cittadini” per tutte le bufale, fake news, o post-verità (fate voi), propagandate negli ultimi tempi contro il Movimento 5 Stelle. La parola d’ordine della riscossa grillina è rappresentata dall’hashtag ChiedeteciScusa che apre il post con cui, questa mattina, il leader del Movimento lancia un provocatorio sondaggio. I ‘cittadini’ possono scegliere quale tra le quattro opzioni di “balle più eclatanti degli ultimi tempi”, proposte dal comico genovese, sia la più falsa: ‘Beatrice Di Maio’, ‘Grillo vuole una banca’, ‘Buche a Roma’, ‘Se vince il No paese a rotoli’.

Le quattro opzioni del sondaggio

“Qual è la peggiore bufala dei media degli ultimi tempi? Il vincitore sarà premiato con il bufalino d'oro, ChiedeteciScusa”. Questa l’intestazione del tweet con cui, questa mattina, Beppe Grillo ha lanciato un sondaggio contro le fake news dei media mainstream. La prima scelta possibile è quella riassunta nel nome di ‘Beatrice Di Maio’, dal nome della presunta grillina, facente parte di un fantomatico network di trolls creati in funzione anti Pd. Una falsa notizia propagandata dal quotidiano La Stampa che, dopo pochi giorni, è stata smascherata dal giornalista di Libero Franco Bechis, il quale ha scoperto che dietro l’identità fittizia della Di Maio si nascondeva la signora Tommasa Giovannoni Ottaviani, niente di meno che la moglie di Renato Brunetta, capogruppo alla Camera della berlusconiana Forza italia.

La seconda opzione proposta ai potenziali ‘sondaggiati’ è ‘Grillo vuole una banca’, una fake news pubblicata dal quotidiano Il Giornale che si spiega facilmente, scrive Grillo, con il fatto che Davide Casaleggio avesse deciso di incontrare “l'AD di una banca online che ha ricevuto vari premi per l'innovazione tecnologica utilizzando il web per scambiare esperienze e idee sulla Rete”.

La terza bufala anti M5S, diffusa dal morente quotidiano L’Unità, è quella sulle ‘Buche a Roma’. In pratica, il 4 gennaio scorso, è stata pubblicata su Twitter una foto di una buca del 2014, spacciata per recente.

Quarta ed ultima post-verità in lizza è quella, “diffusa da tutti i media italiani, con rare eccezioni”, ma che per “comodità” Grillo assegna di diritto alla Rai che “maggiormente si è distinta per la campagna a favore del SI” al referendum costituzionale: ‘Se vince il NO paese a rotoli’. Profezia propagandata dai renziani che, puntualmente, si è rivelata totalmente sballata. Le votazioni sono in corso, chi vincerà?