Non può certo definirsi una novità politica l’asse tra il Partito Democratico e Angelino Alfano. L’ultima sinergia è stata siglata in Sicilia dove Alternativa Popolare, neonata sigla presieduta dal ministro degli Esteri, correrà a braccetto con i Dem alle prossime elezioni comunali a Palermo. Un matrimonio che già a livello nazionale ha causato polemiche, rivelandosi uno dei fattori scatenanti della scissione interna al Nazareno. Il sindaco uscente Orlando, conscio dalle conseguenze di una tale intesa, ha chiesto e ottenuto che entrambe le formazioni corressero in suo sostegno svestiti dei loro abiti ufficiali.

Il risultato finale (un logo che sintetizza sigle e colore dei due partiti) ha creato ancora più scalpore e ha fatto tornare in auge il dibattito interno sulla vera identità del Pd. Matteo Orfini nelle scorse settimane, infatti, aveva definito “un incubo” un’alleanza con i moderati di Alfano. Un incubo con il quale i democratici dovranno abituarsi a convivere (almeno in Sicilia) e che rafforza ancora di più il ruolo dell’ex delfino di Berlusconi nel governo.