Silvio Berlusconi riprende il suo impegno politico da Milano, dove interviene alla Primavera Azzurra, la manifestazione organizzata dai giovani di Forza Italia in un locale nella zona della movida di Corso Como. L’ex premier presenta "l'Albero delle libertà”, il programma del suo partito per le prossime Elezioni: una pianta a sei rami che vogliono rappresentare i punti cardine dell’impegno politico della forza politica. Tre i “meno”: meno tasse sulla prima casa, sulla prima auto o di successione; meno Stato, nel senso di ridurre l’oppressione fiscale burocratica e giudiziaria; meno Europa, ossia una seconda moneta nazionale, abolizione del meccanismo del bail in, nel caso di crisi bancarie, e uno stop alle politiche di austerità.
Altrettanti sono i “più” previsti: più aiuto a chi ha bisogno, ad esempio con interventi per portare le pensioni minime a mille euro per 13 mesi, più sicurezza, con misure per impedire gli sbarchi dalla Libia, e più garanzie per ciascuno, attraverso una riforma radicale della giustizia.
L’alleanza con la Lega
Chiaramente ormai si pensa alle prossime elezioni in cui Forza Italia punta a rinnovare i propri candidati al 90% e a presentarsi con gli storici alleati, perché correre separatamente “sarebbe da irresponsabili”. Bisognerà quindi superare gli attriti con Matteo Salvini. Per Berlusconi “con il segretario della Lega Nord non c’è nessuna rivalità: esiste anche un programma comune che è stato approvato integralmente”.
Unica grande divergenza, ancora da risolvere, resta l’abolizione dell’euro richiesta dagli alleati; ma Berlusconi rassicura: “Ci incontreremo nei prossimi giorni per parlarne, abbiamo il dovere di vincere le elezioni politiche e di governare, perché le altre forze sono assolutamente inadatte a farlo”.
Gli attacchi contro gli avversari
Ed è proprio contro gli avversari politici che Berlusconi riserva le parole più dure: “Il Partito Democratico è imploso, tanto che oggi non ha neppure un’anima, ma sopravvive soltanto per l’eterna brama di potere”. Inoltre il Leader di Forza Italia pensa che il Pd non abbia più i numeri per poter riuscire a governare.
Ma è sul Movimento 5 Stelle che il Cavaliere si scatena: “Non ha neppure la capacità di gestire il più piccolo comune”. Ma Berlusconi ne ha anche per gli elettori del M5S, “persone disperate che votano chi promette la rivoluzione”, un gruppo “di sottoposti a un dittatore, incapaci, pauperisti e giustizialisti”. L’ex premier ricorda come oggi i sondaggi danno il Movimento di Beppe Grillo al 30% e nulla sembra poter fermare questa ascesa: “Aumenta la povertà e quindi aumentano i voti ai 5 Stelle, ma il Pd – conclude Berlusconi – non è più in grado di fermarli, resta solo il centrodestra: per evitare questo dramma della povertà dobbiamo assolutamente vincere e tornare a guidare il Paese”.