È un botta e risposta a distanza quello tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, che ha come oggetto il futuro di questa legislatura e le alleanze per la prossima. Non è un mistero che il leader di Forza Italia vuole rimandare il voto, in attesa della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo che possa permettergli di ricandidarsi. Berlusconi ribadisce in un’intervista e Repubblica che un voto a giugno, sembra davvero improbabile, oltre che da irresponsabili, perché servirebbe un grande accordo sul sistema elettorale che sembra ancora lontano.

Quindi, pur essendo essenziale che gli italiani tornino al voto, sarebbe “meglio impiegare altri due o tre mesi in più per arrivare alle elezioni con una legge che funzioni, piuttosto che votare subito, senza aver neppure armonizzato i sistemi elettorali di Senato e Camera, come richiesto dal Capo dello Stato".

Salvini e il voto

Poche ore dopo Matteo Salvini dagli studi di SkyTg24 spiega a Maria Latella che “far esprimere i cittadini non è mai da irresponsabili”. Per il segretario della Lega Nord in tanti hanno paura del voto e di perdere consenso e quindi rimandano le elezioni. E attacca: “Tutti hanno capito che chi dice che le leggi elettorali devono essere omogenee tira a campare, per portare a casa un altro anno di stipendi per deputati e senatori”.

Inoltre guarda con fiducia al voto perché "dopo Brexit e Trump niente è impossibile", anche l’affermazione della Lega.

Un leader per il centrodestra

Atra questione scottante è la leadership del centrodestra. Berlusconi spiega che gli elettori gli chiedono di essere presente in un modo o nell’altro nella coalizione. E poi racconta che in privato “Salvini sa benissimo di non poter diventare candidato premier: ci sarebbero quindi abbracci, attestati di stima e consensi per la linea politica dell’ex cavaliere, mentre in pubblico “Matteo fa un po’ lo ‘sbruffoncello’”.

Del resto il leader di Forza Italia assicura che in privato ci sarebbe un accordo al 95% con poche divergenze, come sull’uscita dal’euro, caldeggiata dalla Lega. Per Salvini, che chiede da tempo insieme a Giorgia Meloni le primarie di coalizione, invece devono essere gli italiani a scegliere lo sfidante di Matteo Renzi. “Non è tempo di dinastie – spiega il leader del carroccio – sono pronto a girare tutta l'Italia per cercare il consenso: se italiani mi sceglieranno, Berlusconi dovrà farsene una ragione".

Quale sistema elettorale

Ma con quale meccanismo andare a votare? Berlusconi non fa mistero di preferire il proporzionale, mentre per Salvini quest’ultimo “è l'anticamera dell'inciucio”. Il segretario della Lega Nord vuole che si evitino confusione e cambi di casacca: “Preferirei che italiani scegliessero chiaramente tra sinistra, Grillo o centrodestra”.