L'accesso al sito di Wikipedia è stato bloccato in Turchia dalle ore 8 di sabato mattina. La chiusura sarebbe stata motivata in base alla presunta pubblicazione da parte del sito di essere diventato fonte di informazioni per gruppi che cercano di diffamare la Turchia, sia a livello nazionale che internazionale.

Infatti su wikipedia, sarebbero state trovati degli articoli che equiparano Ankara a dei gruppi terroristici, che però non sono stati specificati. In realtà ad indispettire le autorità turche sarebbe stato il progressivo peggioramento del profilo del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

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Non è la prima volta che in Turchia succedono avvenimenti di questo tipo: infatti già nel 2008 il governo di Erdogan ha provato a bloccare alcuni siti web, tra cui la piattaforma YouTube, infatti la legge turca consente all'autorità turca per le comunicazioni di bloccare i siti web, senza autorizzazione da parte di un tribunale, portando alla chiusura di circa centomila pagine web dal 2016 a oggi. Ma per quanto riguarda Wikipedia, non è questa la procedura che è stata adottata, infatti è stata una sentenza di un giudice turco ad obbligare la chiusura del sito, per garantire la sicurezza dello stato e l'ordine pubblico.

La risposta di Wikipedia

A Wikipedia sono state sottoposte delle condizioni affinché il sito venisse riaperto; tra queste condizioni è presente il necessario impegno da parte dell'enciclopedia digitale di aprire un ufficio in Turchia e di assoggettarsi alle leggi turche oltre che a quelle internazionali.

Le condizioni imposte però non sono state accettate da Wikipedia, il cui fondatore, Jimmy Wales, ha commentato su Twitter: "L’accesso alle informazioni è fondamentale. Cittadini turchi io sarò sempre al vostro fianco nella battaglia per questo diritto", chiarendo quale sia lo scopo originario e la ragione sociale dell'esistenza di Wikipedia: la libertà di informazione e anche la libertà di accesso a tale informazione.

La risposta dell'opposizione politica a Erdogan

Non solo Wikipedia ha risposto alla chiusura del sito, ma anche l'opposizione ha commentato paragonando le condizioni dell'informazione della Turchia a quelle della Corea del Nord. Inoltre non solo il Web è stato limitato dalle autorità turche, ma con un nuovo decreto anche la televisione è stata limitata, eliminando dal palinsesto turco alcuni programmi, tra cui i programmi che raccontano appuntamenti al buio, ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.