Questo 6 giugno nella trasmissione "DiMartedì" è intervenuto Pierluigi Bersani, uno dei leader di Articolo 1 - MDP, che ha risposto al conduttore Giovanni Floris sui principali argomenti di attualità politica. Ecco le parti salienti di quello che ha detto.

Le critiche di Bersani alla nuova legge elettorale e all'idea di votare subito dopo l'estate

All'inizio Bersani, parlando dei 5 Stelle, ha detto: "L'Italia ha bisogno di partiti e movimenti che si prendano la responsabilità e che non pensino di fare tutto da soli, che non pensino di occhieggiare un po' da una parte e un po' dall'altra: insomma bisogna essere partiti di Governo.

Insomma bisogna essere in grado di portare a casa la merce".

Perché Bersani non vuol andare in fretta al voto? "Perché chi governa deve avere senso di responsabilità: invece il Governo non vuol affrontare la legge di stabilità e chi sta alll'opposizione crede di aumentare i propri voti. Si vuol fare una campagna elettorale d'agosto lasciando un punto interrogativo sulla stabilità economica e finanziaria del paese: questo è di una irresponsabilità senza precedenti. Con un sistema elettorale come quello che si annuncia e con le forze politiche reali in campo, pensare dopo un mese dal voto di avere un Governo in piedi e stabile in grado di affrontare una Finanziaria, mi pare veramente una pia illusione.

Se veramente andiamo a votare a settembre consiglio ai sondaggisti di sospendere l'attività perché ci saranno sorprese: la campagna in piena estate non dà alla gente il tempo di vedere un confronto. La legge elettorale poi darà un 63-65% di nominati, peraltro prima di capirla ci vuole del tempo per tutti. Questo sistema lo vendono come tedesco, ma noi daremo un solo voto mentre i tedeschi due, e soprattutto qui ci sono le liste sono bloccate mentre in Germania i partiti hanno l'obbligo di selezionare democraticamente la classe dirigente, invece da noi sono 4 persone a farsi le liste e gli elettori se le bevono".

Bersani detta le condizioni per un accordo con il PD: 'Serve un centrosinistra discontinuo. Ecco il nostro programma'

Sul futuro del centrosinistra dopo le Elezioni politiche Bersani ha detto: "Chiederemo un centrosinistra discontinuo con le politiche degli ultimi tre anni, chiedendo più diritti nel lavoro, un sistema universalistico della sanità e progressività fiscale.

Diremo al Pd: ci sei? Se non ci sei, vai dove ti porta il cuore, vada con Berlusconi... Tanto con quella legge lì nessuno arriva da solo alla maggioranza, quindi se ci danno forza il PD dovrà decidere se vuol dar vita a un centrosinistra discontinuo o se vuol andare con Berlusconi". Poi ha aggiunto: "Già da oltre due anni molta della nostra gente si è ritratta dalla partecipazione e non va a votare oppure vota Grillo. Quella che va via è gente che serve a questo paese perché ha passione. Se mio fratello va nel bosco e non torna, io non sto in casa ma lo vado a cercare, bisogna muoversi. E' ora che usciamo dal politicismo e iniziamo a parlare di qualcosa di concreto. Se parliamo di politica la nostra proposta sarà sfidante per un centrosinistra discontinuo, sulla base di 5-6 punti programmatici chiari che tutti potranno capire bene, ad esempio su lavoro, sanità e fisco.

Renzi in questo momento fa il segretario del PD, se al suo partito va bene io non ho alcun titolo per obiettare. Certo che mi pare singolare che Renzi possa trovare un punto di equilibrio su un centrosinistra discontinuo: io farei un Governo col PD che accettasse di riconsiderare una serie di programmi e di politiche. L'Italia non può stare nella palude. Abbiamo un popolo che non è convinto dell'andamento delle cose per come Renzi le racconta. I 5 Stelle? Sono un partito di centro dei tempi moderni, ci sono stati esponenti che hanno detto di sentirsi dei moderati rabbiosi".

Infine Bersani ha anche parlato di programmi e proposte specifiche da mettere sul tavolo di un prossimo ipotetico Governo di centrosinistra: "Il lavoro non lo si dà con gli sgravi, buttando via 25 miliardi ma lo dai con gli investimenti: i diritti del lavoro sono troppo negati, con voucher e frammentazione.

Non sopporto che 1/3 della spesa sanitaria derivi dalle tasche dei cittadini e il fatto che ci sia una privatizzazione della sanità. Ritengo sulla scuola che ci si debba occupare di didattica e di abbandono, e che si debba metter via lo stress dalla scuola. Ritengo che serva l'IMU per i patrimoni di chi può pagarla. Io dico agli italiani che se volete un centrosinistra il voto utile siamo noi, perché noi con la destra non ci andiamo".