È un Romano Prodi scatenato quello che rilascia un’intervista al Fatto Quotidiano, pubblicata lunedì 5 giugno. Il ‘Professore’ parla di legge elettorale e boccia senza mezzi termini la possibilità di un’alleanza post elettorale tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. L’ex leader dell’Ulivo ne ha anche per Beppe Grillo, bravo come comico, ma ‘pericoloso’ come politico. Nessuna tenerezza nemmeno per Pier Luigi Bersani autore, a suo dire, di un “enorme errore” con la scissione dal Pd. Il due volte premier spazia poi su altri argomenti come l’emergenza terrorismo, superabile solo con “un’Europa più unita”.
Duro anche il giudizio su Donald Trump, il presidente Usa contrario al “libero mercato”, mentre il cambio di rotta della Cina sulla difesa dell’ambiente viene definito indotto dal “rischio politico”.
Prodi si prepara a smontare la tenda
Il giudizio di Romano Prodi sull’ormai quasi certo ritorno del sistema proporzionale con l’approvazione del modello elettorale cosiddetto ‘tedesco è tranchant: renderebbe “impossibile un governo stabile”. Esattamente il contrario, dunque, di quanto sempre affermato dal segretario Dem Matteo Renzi il quale, secondo il ‘professore’, non avrebbe avuto scrupoli nell’attuare un “cambiamento di rotta” dopo il fallimento del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016.
Niente maggioritario, dunque, ma una legge che “obbliga a cercare alleanze tra partiti con diversità” apparentemente “inconciliabili”.
Con il tedesco, infatti, la possibilità di dare vita ad un esecutivo che duri una legislatura intera viene considerata “infima’. E non solo, perché, una campagna elettorale svolta sotto il sole di Ferragosto, dice Prodi, sarebbe “ridicola”.
Ecco perché - e qui ritorna la metafora della “tenda canadese” posta accanto al Pd - il federatore bolognese sarebbe pronto a smontarla, infilarla nello zaino e “rimettersi in cammino”. Lo scopo della sua vita politica, aggiunge un Prodi abbastanza piccato, non è certo quello di “costruire alleanze con obiettivi talmente disomogenei da diventare improduttivi”.
Pisapia scarica Renzi e prova a sedurre Prodi
Intanto, il fondatore del Campo Progressista, Giuliano Pisapia, intervistato da Maria Latella su Sky Tg24, si augura che Prodi (insieme a Enrico Letta e Arturo Parisi) possa confermare la sua presenza all’incontro fissato per il 1 luglio a Roma. Pisapia rivela che il Professore ha dato “il suo apprezzamento al progetto” di un nuovo centrosinistra messo in piedi dall’ex sindaco di Milano. Anche se un accordo con il Pd renziano si presenta “complicato” a causa della nuova legge elettorale, starà a Prodi, conclude Pisapia, decidere da che parte schierarsi.