A chiusura di un momento davvero infelice per il Partito Democratico, i vertici al Nazareno hanno annunciato che la direzione tanto attesa si terrà per la prima volta a porte chiuse. Nessuna diretta TV, nessuno streaming, nessuno spazio per i militanti più affezionati. Renzi ha voluto blindare il cosiddetto Parlamentino e tenerlo al riparo da occhi indiscreti esterni. Una scelta che ha creato non poche polemiche poiché cozza con la cosiddetta trasparenza più volte rivendicata in contrapposizione con la concorrenza. Ciò che è certo è che i cento massimi rappresentati del partito daranno vita a una Direzione aspra che dovrà far luce, finalmente, sulla sconfitta alle amministrative ma anche sulle prospettive future.

Il nodo alleanze resta tuttora irrisolto, con le varie anime del Pd a contendersi la regia delle operazioni. Renzi non ha escluso a priori alcuna ipotesi, nemmeno un sodalizio con Berlusconi. Uno scenario che ha fatto scattare in allerta gli esponenti della cosiddetta nuova minoranza capitanata da Orlando, pronta a indire un referendum ad hoc aperto a tutti i tesserati. Dopo le perplessità espresse da Franceschini, inoltre, anche gli esponenti più vicini alla segretaria hanno fatto sentire il loro dissenso. A cominciare dalla Madia che, nel corso di un’intervista, ha auspicato senza ma e senza se un’intesa programmatica con l’ex sindaco di Milano Pisapia.