Le differenze politiche nazionali paiono non avere ripercussioni sulla tenuta della Giunta Regionale Toscana guidata da Enrico Rossi, eletto poco più di due anni fa sotto il simbolo del Pd ma fra i fondatori, cinque mesi fa, di Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista.

Il governatore toscano non ha fatto mistero nelle ultime settimane di criticare duramente diversi provvedimenti del Governo nazionale e il modus operandi del PD di Matteo Renzi. Non più tardi di poche ore fa (ore 5.00 di questo mercoledì 12 luglio) ad esempio sulla propria pagina ufficiale Facebook lo stesso Rossi aveva scritto: "Un governo che non ci consulta, che sui voucher vota con la destra, che sulle banche privatizza i profitti e socializza le perdite...

ha senso per noi sostenerlo? Non chiediamo posti. Ma se non c'è una svolta nelle politiche sociali ed economiche, (un piano per il lavoro ai giovani e uno per gli investimenti pubblici), è bene che cessi il "soccorso rosso" e che emerga la verità del sostegno di Verdini e di Forza Italia".

Il PD toscano conferma la fiducia al Presidente Enrico Rossi

Ma evidentemente queste polemiche nazionali non hanno ripercussioni concrete sul governo regionale della Toscana, se è vero che attorno alle ore 13 di questo mercoledì il Consiglio Regionale della Toscana ha respinto ha respinto con 24 voti contrari e 16 favorevoli la mozione presentata da Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega Nord, Movimento 5 Stelle e del gruppo misto che mirava a sfiduciare il presidente della Giunta regionale.

Contro la sfiducia hanno votato compattamente l'intero PD e la consigliera di MDP Serena Spinelli, mentre Rossi ha scelto di uscire dall'aula al momento del voto.

Commentando la conferma della Fiducia a Enrico Rossi, il presidente del Consiglio Regionale toscano, il renziano Eugenio Giani ha affermato: "Vedo che i rapporti fra Mdp e Pd per quello che riguarda il governo della Toscana sono sereni, seri e costruttivi e quindi questi sono gli elementi per cui abbiamo respinto la mozione.

L'opposizione ha tentato di mettere in rilievo presunte crepe rispetto all'assetto di due anni fa ma fra Pd e Mdp vi è un rapporto di coalizione che tiene inalterati i punti programmatici in base ai quali Rossi è stato eletto". Gli ha fatto eco su FB la consigliera regionale del PD Alessandra Nardini, esponente di primo piano dell'area di Andrea Orlando in Toscana: "Noi proviamo a fare del nostro meglio, ogni giorno, perché quello che abbiamo detto e scritto nel programma elettorale trovi concretezza nelle azioni del governo regionale.

Perché siamo state elette e eletti su questo e per questo, prima di tutto. Ancora prima che su posizioni talvolta legittimamente diverse a livello nazionale. Le polemiche sterili e strumentali le lasciamo agli altri".

Insomma, nonostante le differenze e le polemiche nazionali, l'alleanza PD-MDP in Toscana va avanti. Chissà però se questo binomio riuscirà ad arrivare alla scadenza naturale della legislatura regionale (maggio 2020) o se gli scenari politici nazionali in continua evoluzione potranno mutare le carte in tavola...