Ancora caos ieri sera a cerignola al consiglio comunale. Dopo gli eventi che avevano disturbato quello del 3 luglio scorso e che avevano spinto il Sindaco, avv. Franco Metta a scrivere al Prefetto e al Questore di Foggia testualmente che "il Consiglio Comunale di Cerignola è stato ostaggio ieri sera di un drappello di trecento scalmanati, capeggiati dal noto Bevilacqua, in combutta con il gruppo consiliare del PD ed il suo capogruppo Tommaso Sgarro. L'atto eversivo mette in pericolo le regole democratiche. Da mesi la città è ostaggio di pochi prepotenti e violenti. Strumentalmente utilizzati da chi ha perso le elezioni per sovvertire l'assetto democratico prescelto con il voto dai cittadini", Il copione si è ripetuto.
La protesta contro gli immigrati
All'ordine del giorno, tra gli altri punti, c'era l'approvazione di una delibera per consentire la costruzione di un rifugio per immigrati in contrada Tre Titoli a spese della curia. Il deliberato letto dal consigliere di Federazione Civica, dott. Samuele Cioffi, ha subito scatenato l'ira di una parte di alcuni cittadini presenti all'assise. Le proteste nel consiglio precedente erano scaturite dai disagi provocati, secondo i manifestanti, dall'entrata in vigore della ZTL e dal cattivo odore causato dal depuratore cittadino delle acque reflue. Questa volta è stata l'errata convinzione che si stesse approvando un provvedimento per favorire gli immigrati e penalizzare i cittadini, sintetizzato dal commento urlato dalla platea: "Manicomio, i negri portali a casa tua".
Bagarre in aula
Al che si è scatenata la bagarre prontamente contenuta dalle forze dell'ordine agli ordini della dott.ssa Colasuonno del commissariato di Cerignola e della Polizia Municipale.
Il consiglio è stato così interrotto e il vicesindaco Antonio Lionetti con il consigliere di Federazione Civica Pasquale Frisani hanno cercato di calmare gli animi dei presenti, senza però riuscirvi.
Solo l'intervento di un manifestante ha consentito di placare le proteste e permettere il proseguimento dei lavori.
Il Sindaco: "Atti antidemocratici di una minoranza"
Il sindaco in una sua dichiarazione continua a etichettare le proteste come atti eversivi dello svolgimento della pratica democratica e afferma in esclusiva a Cerignolaviva.it: "È ormai chiaro.
Una serie di atti eversivi vengono organizzati da una minima parte della cittadinanza e con tali atti si tenta di influire sulla vita democratica della città. Chi cavalca queste manifestazioni per strumentali interessi di parte, prima o poi, dovrà renderne conto ai cittadini rispettosi delle regole e, poi, agli elettori. Invierò il testo di questa dichiarazione al Prefetto, al Questore, alla Procura della Repubblica di Foggia". Alla ripresa dei lavori i consiglieri di opposizione Annamaria Mirra e Tommaso Sgarro hanno spiegato la sostanza della delibera e il loro voto favorevole alla stessa. Il consiglio dopo la votazione ha potuto così concludersi senza ulteriori incidenti.