Nella puntata di questo giovedì 12 ottobre Pierluigi Bersani, uno dei leader di Articolo 1 - MDP, è intervenuto a 'Piazzapulita' su La7, soffermandosi sui principali fatti politici degli ultimi giorni; ecco le parti salienti di quello che ha detto.

'Contro questa legge elettorale serve reazione della coscienza del Paese'

Nella parte iniziale Bersani ha criticato duramente la nuova legge elettorale Rosatellum bis, affermando: "Mi aspetto adesso una reazione della coscienza del paese, dei democratici, dei liberali perché si sta espropriando l'elettore della sua sovranità e il Parlamento della possibilità di discutere: non sono noccioline.

E' una parola grossa definire questa una legge elettorale, è un marchingegno che non funziona. Si crea un solco ulteriore fra cittadini e istituzioni", aggiungendo poi: "Sarebbe stato meglio il sistema semi-tedesco su cui si stava per arrivare a un accordo a giugno, prima di interromperlo con un pretesto. Io avrei preferito il vecchio Mattarellum con il 75% di seggi eletti nei collegi, che costringeva i candidati ad andare davvero a parlare con gli elettori nei territori. Esso sarebbe stato meglio di un sistema con le preferenze, ma prima di arrivare a una legge fatta di nomine, sarebbero state meno peggio le preferenze. A questo punto per evitare di fare danni peggiori si sarebbero dovute solo fare correzioni al sistema uscito dalla Consulta per uniformare il sistema fra le due Camere.

Spero che ci sia ancora il tempo: se saltasse tutto questo sono certo che in due settimane potremmo approvare una riforma elettorale proporzionale del genere".

'Non firmo per il 5%. Raggruppiamo la sinistra di Governo di ispirazione ulivista. Parliamo con Renzi se c'è discontinuità'

A Bersani è stato chiesto se metterebbe la firma a prendere il 5% alle elezioni, rispondendo: "No, assolutamente no".

Poi si è soffermato sui rapporti a sinistra in questa prossima fase: "Da oggi c'è una situazione nuova e non alludo a quelli che nel Pd si sono ribellati nella votazione alla Camera. Oggi il nostro compito è essere una sinistra di Governo orientata a ristabilire dei rapporti di forza in un centrosinistra per riuscire a non vendergli l'anima al centrosinistra.

Se riuscissimo a ristabilire una situazione normale sulla legge elettorale, ipotizzando che venga fuori un proporzionale, noi dobbiamo andare a raccogliere tutti quelli che non votano più per il centrosinistra e che si sono allontanati dalla politica, e sono milioni di persone". Precisando poi: "La nostra intenzione è di raggruppare tutte le forze della sinistra di Governo, larga e plurale, di ispirazione ulivista. E uso questo termine perché l'Ulivo riuscì a portare a sintesi di Governo pulsioni radicali o moderate. Con chi parliamo? Con tutti quelli del centrosinistra che ci stanno! Col PD? Certamente! Anche se c'è Renzi? Ma perbacco! Però gli diremo: discontinuità su questo e su quel punto, sennò vai dove ti porta il cuore perché noi con la destra non ci alleiamo.

Naturalmente l'obiettivo è dare rappresentanza a un popolo di centrosinistra che da tre anni testardamente non va a votare".

Nel nuovo centrosinistra? 'Serve anche il mondo cattolico e ambientalista. Pd è partito flessibile'

Sempre sui rapporti a sinistra a Bersani è stato chiesto di commentare una foto che ritraeva D'Alema, Civati, Fratoianni, Montanari e Pisapia, e lo ha fatto dicendo: "Mi pare che manchi qualcuno. Per esempio mi colpisce che ai tempi di Ruini si fece l'Ulivo e ai tempi di Bergoglio non si riesca a fare niente. So che nel mondo cattolico c'è un pre-politico che è sempre stato una risorsa enorme per la democrazia. Ho l'impressione che questo mondo di mezzo non sia ancora venuto fuori nonostante la fase di grandi aperture della Chiesa.

Poi mi pare che manchi un ambientalista. Noi dobbiamo fare un lavoro di ricomposizione e allargamento". Sul PD, che in questi giorni festeggia i 10 anni dalla nascita, Bersani ha detto: "L'ho guidato per diversi anni e posso dire che è un partito molto flessibile. Su cosa fare con Renzi nella prossima fase lo vedranno loro".

'Demenziale quello che sta accadendo sullo Ius Soli'

Infine sullo Ius soli Bersani ha rivelato: "Se fossi diventato Premier nel 2013 come primo provvedimento nel primo Consiglio dei Ministri lo avrei approvato. Quello che sta succedendo è demenziale. Non è giusto dire che non è il momento di dare la cittadinanza perché arrivano i barconi o perché ci sono gli stupri: non c'entrano niente queste cose coi bambini che sono nati qui. Bisogna farsi sentire per recuperare il contatto con la nostra gente e anche lo Ius soli sarebbe stato importante, soprattutto in un contesto in cui l'Italia fa accordi con la Libia sui profughi".