Dimissioni rassegnate per Il Presidente del Senato Grasso, il quale non ritiene più che il gruppo del Partito democratico di cui ha fatto parte fino ad ora, sia in linea coi suoi ideali. Il tutto poche ore dopo che era stata approvata definitivamente la legge Rosatellum bis, la quale prevede cambiamenti sui collegi uninominali maggioritari i quali saranno 231, pari al 36% dei seggi della camera. Per sostenere un comune candidato i partiti potranno dare adito a coalizioni nazionali e non circoscrizionali. Due deputati saranno eletti come al solito nelle circoscrizioni estere con il metodo proporzionale, un deputato verrà eletto in Valle d'Aosta in un collegio nominale, mentre i restanti 386 deputati saranno eletti con il metodo proporzionale dei listini bloccati fra i 2 e i 4 nomi.

Scheda unica

Il governo è delegato dal Testo per definire i collegi plurinominali i quali si aggirerebbero fra i 70 e i 77. Per il recupero dei resti, saranno importanti 28 circoscrizioni le quali le quali saranno una per regione tranne che per la Lombardia la quale ne avrà 4 e per l'Emilia Romagna, Lazio, Veneto, Campania e Sicilia che ne avranno 2. Sia alla Camera che al Senato la soglia della parte proporzionale sarà al 3% e i voti dei partiti che non supereranno la soglia dell'1% finiranno alla coalizione, cosa che prevede il Testo per disincentivare le liste civetta. Diversamente dal Mattarellum dove c'erano due schede, le quali avevano una la funzione per il listino proporzionale e l'altra per il collegio dando così la possibilità di un voto disgiunto, con quest'ultima legge invece la scheda per il voto sarà unica per ciascuno dei rami del Parlamento.

Grasso e le sue dimissioni dal gruppo

Il presidente del Senato Pietro Grasso avendo rassegnato le dimissioni dal gruppo del Partito democratico, ora sarà inserito nel gruppo misto. Grasso ha deciso in questo modo di prendere le distanze da una forza politica la quale non gli sembra più avere in considerazione il ruolo attuale del parlamento.

Grasso afferma che dai tempi della riforma costituzionale non si è mai tirato indietro riguardo alle sue responsabilità, mentre ora evidentemente per Grasso la storia è cambiata in quanto da tempo ha subito attacchi da parte di alcuni componenti del suo stesso gruppo del Partito democratico, richieste di dimissioni e accuse, una delle quali proveniente da Matteo Orfini che a settembre lo ha accusato di usare toni anti politici.

Il presidente Grasso diceva in risposta alle richieste di dimissioni: "Io che ho il senso delle istituzioni rimango fermo al mio posto ", affermando che sia più difficile restare che dimettersi, ed ecco che volendo difendere i suoi ideali ha preferito rassegnare le dimissioni da un gruppo il quale non gli calzava più.