Nuove manovre di guerra in Corea del Nord orchestrate dagli Stati Uniti: un'ultima prova di forza annunciata e prontamente realizzata contro Pyongyang.
Le tre portaerei americane a propulsione nucleare hanno, infatti, avviato la maxi-esercitazione congiunta con Seul nel Mar del Giappone: il messaggio appare chiaro, gli Stati Uniti sono pronti sia all'azione che ad una possibile reazione. Nelle vicinanze della penisola nordcoreana, ha dichiarato Donald Trump al Parlamento di Seul, sono attualmente schierate le tre portaerei più potenti al mondo dotate dei magnifici super jet F-35 e F-18.
Le USS Ronald Reagan, la Nimitz e la Theodore Roosevelt saranno, infatti, impegnate per quattro giorni, unitamente alle sette portaerei sudcoreane, nelle esercitazioni del Mar Del Giappone: ennesima prova di forza statunitense inviata alla Corea del Nord.
Trump vs Kim: il documento segreto che sta facendo tremare gli Stati Uniti
Nel frattempo è stato scovato un documento che sta facendo tremare gli Stati Uniti: si tratta di una lettera del generale Jan-Marc- Jouas, ex comandante delle truppe statunitensi in Corea del Nord, indirizzata ad alcuni membri democratici del congresso. L'ufficiale ritiene che, qualora dovesse scoppiare un conflitto contro Pyongyang, gli USA non sarebbero in grado di vincere a causa dell'inferiorità numerica del contingente di stanza americano in Corea del Sud, considerato inferiore sia alle forze nordcoreane che alle truppe che condurranno la maggior parte dei combattimenti.
Secondo il generale, per incrementare la potenza americana con i rinforzi e le attrezzature necessarie per raggiungere la penisola, occorrerebbero addirittura diversi mesi e, qualora le truppe riuscissero ad arrivare in tempo, rischierebbero di trovare le basi americane attaccate da armi chimiche o convenzionali, che potrebbero ulteriormente ritardare l'entrata in guerra degli Stati Uniti.
Ma non è tutto. Jan-Marc-Jouas ha evidenziato anche il rischio che correrebbero i civili sudcoreani e gli americani che vivono tuttora nel Paese. Per eliminare le minacce nordcoreane ci vorrebbero, infatti, diversi giorni, ha affermato il generale e, nel frattempo, nascerebbe l'emergenza "evacuazione" che coinvolgerebbe più di 100mila americani non combattenti, pronti a fuggire dalla penisola.
Eventuali piani di evacuazione e protezione sono ad oggi inesistenti, secondo Jouas e anche se venissero perfezionati, il loro utilizzo sarebbe notevolmente complicato.
Il quadro apocalittico dipinto dal generale Jouas ha, in poche parole, sottolineato come qualsiasi manovra statunitense azionata contro il regime nordcoreano sarà sicuramente in grado di far scoppiare una guerra su vasta scala senza, però, eliminare le capacità nucleari di Pyongyang.