Nella mattina di questa domenica 12 novembre si è svolta a Roma, presso l'auditorium Antonianum l'assemblea pubblica "Diversa - Una proposta per l'italia" organizzata da Campo Progressista.
Complessivamente erano presenti diverse centinaia di persone, attivisti e simpatizzanti, che hanno riempito in ordine di ogni posto l'auditorium situato non lontano dal Colosseo. Fra il pubblico vari esponenti politici della sinistra Pd, di MDP, dei Verdi e dei Radicali. Come anche i sindaci di Udine Honsell e di Cagliari Zedda, che sono intervenuti dal palco.
Pisapia e Boldrini invocano un centrosinistra diverso
Quasi subito è arrivato l'intervento di Giuliano Pisapia, che ha sottolineato l'importanza di "tradurre l'utopia in progetto" per un nuovo centrosinistra, soprattutto dopo i risultati delle elezioni in Sicilia e a Ostia, ribadendo che CP rimane in campo per innovare la politica da sinistra.Pisapia ha ricordato che non è la stessa cosa se vincono le destre populiste o se invece vincono "quelli con cui abbiamo fatto un pezzo di strada insieme", affermando che CP fino all'ultimo giorno possibile proverà a lavorare per l'unità. Poi una stoccata al PD: "L'autosufficienza significa condannarsi al suicidio politico". Prima di dire: "Se serve saremo gli 'ultimi giapponesi', pur di chiedere unità e discontinuità, guardando al futuro senza rinnegare il passato.
Serve un centrosinistra radicalmente alternativo che sappia rivolgersi ai tanti che non vanno più a votare. Ma diciamo No a una ridotta minoritaria, che fa testimonianza ma non cambia il paese. Il sentiero è sempre più stretto, ma il nostro impegno è sempre più importante". Infine Pisapia ha detto: "La prossima settimana sarà molto importante: lunedì il PD riunirà i suoi gruppi dirigenti, poi il 19 ci sarà l'assemblea di MDP.
Speriamo che sia da una parte che dall'altra arrivino segnali importanti. Noi non ci stiamo a un'alternativa che sia solo di testimonianza e che non sappia incidere per cambiare le cose. Ma agli amici del PD diciamo con forza che serve una discontinuità di merito e di metodo perché sennò è il paese che perde".
Molto atteso l'intervento di Laura Boldrini che ha sottolineato come "per fare un'alleanza non basta mettere un simbolo a fianco di un altro, così come non basta fare alleanze contro".
Prima di aggiungere: "Allo stato attuale non sembrano esserci le condizioni per un accordo col PD e non lo dico certo con soddisfazione ma con preoccupazione. Serve però qualcosa di utile e necessario per il paese, ora serve cambiare radicalmente le leggi che hanno peggiorato la vita delle persone: serve un altro modello progressista per invertire le priorità.Serve mettere al centro il lavoro e il welfare, ma chi è progressista deve sentirsi anche femminista perché se le donne vanno avanti è una conquista per tutto il paese". Un intervento molto applaudito dal pubblico e citato da molti altri fra quelli che sono intervenuti in seguito.
Molti interventi di esponenti del centrosinistra all'assemblea di Campo Progressista
Piuttosto chiaro è stato Marco Furfaro: "Vogliamo fare una coalizione ma non saremo la stampella di nessuno, non saremo i portaborse di un leader ammaccato: Matteo Renzi non può essere il leader di un centrosinistra discontinuo. Ad oggi non ci sono le condizioni per allearsi col PD, ma dobbiamo anche smettere di essere la sinistra del 3% che fa solo testimonianza. Noi faremo un centrosinistra con o senza il PD, guardando al civismo e all'ambientalismo e alle tante personalità che come noi vogliono una vera alternativa".
Gianni Cuperlo, della sinistra dem, ha criticato le politiche sul lavoro fatte dal PD negli ultimi anni e ribadito la necessità di un'alleanza fra il centro e la sinistra per il futuro, apprezzando il tentativo di ricostruzione operato da parte di Pisapia e invocando la responsabilità di Renzi e delle formazioni di sinistra affinché possano tentare fino all'ultimo di creare una coalizione.
C'era una certa curiosità anche attorno alla presenza di Roberto Speranza di Articolo Uno-MDP, il quale ha detto: "Le ragioni di fondo devono tenerci insieme per dare al paese un'alternativa progressista. Non possiamo fare alchimie elettorali: le politiche fatte da parte nostra negli ultimi anni sono state sbagliate, siamo apparsi come gli amici di quelli che hanno vinto nella globalizzazione. E' vero che divisi si perde, ma a volte siamo stati uniti e abbiamo perso lo stesso perché il popolo non ci riconosce come quelli che lottano contro le diseguaglianze. Trattative per un'alleanza? Dico al PD che non deve trattare con noi, ma con i milioni di elettori che lo hanno lasciato. Io non sono ottimista.
Ma noi abbiamo la responsabilità di colmare un vuoto, dobbiamo metterci in discussione per una vera alternativa a Renzi, a Salvini e a Grillo. Dobbiamo costruire una proposta larghissima e apertissima, il tempo è adesso. Procediamo insieme".
Bruno Tabacci non ha lesinato attacchi a Renzi: "Ha perfino resuscitato anche Berlusconi che oggi di nuovo dà le carte", ma è stato duro anche verso chi sta a sinistra: "Non rincorriamo Montanari che ha un po' di confusione in testa, quando dice che il centrosinistra è morto e bisogna rifondare la sinistra si contraddice". L'ex esponente del Centro Democratico ha invece invocato un "accordo politico e non solo tecnico del centrosinistra. Forse Renzi non è la persona più giusta per tenere tutti assieme, dovrebbe farsi aiutare da Romano Prodi, se la coalizione è più larga occorre qualcuno che possa tenere per mano questo percorso.
A un appello di Prodi credo che né Bersani né Speranza potrebbero dire di no". Prima di chiudere: "Non rivendichiamo le sigle del passato, piuttosto sciogliamoci tutti verso un progetto comune. Spero che sia PD che MDP accolgano il nostro appello".
Nel complesso l'assemblea ha quindi rimarcato quanto Giuliano Pisapia va dicendo da mesi, invocando un'alleanza di centrosinistra larga e plurale. Come reagirà il PD e come risponderanno le altre forze della sinistra? Le prossime settimane lo scopriremo.