Mancano pochi mesi alle nuove elezioni politiche in Italia ed allora ecco che nella moltitudine dei canali televisivi italiani si alternano senza sosta i vari esponenti politici, i quali tra corruzione, malasanità e difficoltà economiche perenni si dilettano ad intrattenere il pubblico con le loro ricette semplicistiche. Ieri sera il principale intervento è stato fatto da uno dei leader minoritari del Pd, Gianni Cuperlo, presente negli studi di Piazzapulita (in onda su La7 ogni giovedì sera ndr)insieme al direttore Enrico Mentana ed al conduttore Corrado Formigli.

Qui di seguito i passaggi salienti.

Grazie alle divisioni la destra sta ottenendo consensi

I dati statistici riportati ieri sera, hanno rilevato la propensione da parte dell’elettore medio verso lo schieramento di centrodestra; i numeri parlano chiarissimo ed il deputato ha lanciato un allarme: “Se noi non riusciamo a ricostruire un perimetro comune avremo per la prima volta in Europa una ennesima anomalia: arrivare alle prossime delicate elezioni con due sinistre di governo divise (un PD moderato ed un PD estremista ndr) e con il nostro storico rivale a rischio vittoria già prima del voto”.

Il Jobs act: il vero nemico della sinistra

La riforma del lavoro voluta dall’ex premier Matteo Renzi, è stata indicata dagli analisti politici come la vera bomba che ha frantumato in vari partiti e correnti la sinistra tricolore.

Lo stesso Cuperlo in merito a questa tematica ha detto: “Io non ho votato per la riforma poiché non condividevo il pensiero di fondo, ossia: dare posti di lavoro, togliendo vecchi diritti. In quella riforma doveva avvenire uno scambio tra governo ed imprenditori, ove i secondi potevano licenziare più facilmente ed i primi reindirizzare i disoccupati presso corsi di formazione mediante i centri per l’ impiego ma ciò non è accaduto a causa delle risorse limitate".

Come mai Ostia è divenuta terra di nessuno?

Ai margini di un servizio andato in onda durante la trasmissione che raccontava attraverso le voci dei cittadini la triste storia delle infiltrazioni “mafiose” nella città situata sul litorale laziale, Gianni Cuperlo incalzato dalle domande del presentatore ha dichiarato: “Dove non c’è lo stato c’è qualcuno che supplisce alle sue mancanze e questo capita in tutte le realtà del nostro paese”; con un misto tra disillusione e neorealismo, il politico ha poi aggiunto: “Lo stato non è soltanto un’auto della polizia in più o un commissariato di quartiere, lo stato è la presenza attiva di forze sociali, sindacati e partiti politici in un luogo”.

“Se tu chiudi le sedi delle forze democratiche, ovvero le vecchie sezioni partitiche a causa di difficoltà economiche, dai adito alle famiglie malavitose di inserirsi in quel vuoto, facendoli divenire una sorta di autorità che porta ordine nella cittadinanza”.