Anche se al momento, nel pieno di una campagna elettorale senza esclusione di colpi in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, le posizioni tra le diverse forze politiche sembrano distanti e inconciliabili, è logico che, dopo il voto, chi vorrà ottenere l’incarico di formare il governo dovrà giocoforza scendere a patti con gli avversari. È il caso del M5S, indicato come prima forza politica da tutti i sondaggi, ma impossibilitato a governare senza un accordo, o un’alleanza programmatica, con gli altri partiti. E il programma politico con cui i pentastellati sembrano avere più punti in comune è, senza dubbio, quello di Liberi e Uguali (LeU), il partito di sinistra guidato da Pietro Grasso.
Dal reddito di cittadinanza alla condanna del Jobs Act, passando per ambiente e scuola, sono molte le tematiche condivisibili tra le due forze politiche. Analizziamole nel dettaglio.
Accordo possibile tra M5S e LeU: il reddito di cittadinanza
Il cavallo di battaglia programmatico ed elettorale del M5S è senza dubbio l’introduzione di un reddito di cittadinanza che, in cambio di un impegno civico e dell’accettazione degli impieghi proposti, offre a tutti gli italiani la possibilità di vivere una vita dignitosa, indipendentemente dalla propria condizione lavorativa. Il costo dell’operazione reddito di cittadinanza viene calcolato in una cifra intorno ai 17 miliardi di euro all’anno. Soldi che il M5S conta di drenare anche dalle casse dell’Unione europea.
Una proposta, quella sul reddito di cittadinanza, che non potrebbe che trovare d’accordo quelli di LeU, anche se la loro proposta di reddito di dignità sarebbe meno onerosa per le casse pubbliche.
Ambiente, Jobs Act e famiglie
Altro tema molto sentito sia dalla base grillina che da quella di sinistra è quello della tutela dell’ambiente.
Il M5S conta di stanziare investimenti per 7-8 miliardi. Denari destinati a combattere, in primo luogo, il dissesto idrogeologico che affligge il territorio della penisola italiana, da troppo tempo oggetto di incuria e di speculazioni edilizie. Prioritari per il Movimento anche il riassestamento della rete idrica, divenuta un colabrodo, e la bonifica in senso ecologico di grandi siti industriali e di altre aree inquinate.
Significativo che il leader di LeU, Pietro Grasso, proprio ieri, intervistato da La Stampa, abbia citato il tema del dissesto idrogeologico. Unità di intenti, invece, sul tema Lavoro e, in particolare sull’abolizione del renziano Jobs Act, con la piccola differenza che la sinistra vorrebbe reintrodurre l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche per le imprese sotto i 15 dipendenti. Significativa anche la convergenza ideale sulla tutela della famiglia: LeU chiede orari flessibili di lavoro per i genitori, mentre il M5S propone congedi parentali fino a 36 mesi.
Rai, Scuola e conflitto di interessi
Unità di vedute tra M5S e LeU anche sulla volontà di abolire la riforma del servizio televisivo pubblico attuata dal governo Renzi, per liberare finalmente viale Mazzini dalle mani dei partiti.
Sia secondo Pierluigi Bersani che i pentastellati, i consiglieri Rai dovrebbero essere scelti con criteri trasparenti. Nessuna discussione nemmeno sul capitolo Buona Scuola, altra riforma renziana da radere al suolo. L’ultimo punto, per concludere, è la sentita necessità di varare una nova legge sul conflitto di interessi.