Dopo la querelle con Adriano Celentano, a cui Vittorio sgarbi ha risposto tramite le pagine del Giornale, il noto critico d’arte ferrarese è tornato protagonista di un episodio di cattivo gusto. Una caricatura con il suo volto e il corpo di capra sgozzata, ha infatti iniziato a circolare nel napoletano, a Pomigliano d’Arco, proprio vicino a dove Sgarbi sfiderà il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio, alla Camera dei Deputati.
La denuncia tramite il suo ufficio stampa
Sgarbi non ha usato, come suo solito, giri di parole e tramite il suo ufficio stampa ha denunciato quanto accaduto a Pomigliano d’Arco.
A rivendicare il gesto sono stati il sindacato Si Cobas e il collettivo 48 OHM che Sgarbi ha accusato di essere soggetti collaterali al Movimento 5 Stelle. Il politico, nel suo comunicato, ha auspicato un pronto intervento della Digos per scongiurare connessioni con ambienti di stampo camorristico, ma non solo. Il fondatore di Rinascimento, candidato nelle liste di Forza Italia in Campania, ha auspicato un pronto intervento del candidato premier 5 stelle e suo diretto avversario alla camera Luigi Di Maio, per stigmatizzare l’accaduto.
Sgarbi ha concluso la sua denuncia sottolineando anche il ruolo svolto dai cosiddetti haters sui suoi profili social, persone che puntualmente lo insultano e lo minacciano fisicamente sotto ogni post.
Haters che, a quanto detto dall’ex sindaco di Salemi, sarebbero guidati da una regia chiarissima.
Anche la Boldrini di nuovo vittima di attacco
L’episodio riguardante Vittorio Sgarbi, si è manifestato pochi giorni dopo l’ennesimo attacco alla Presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini, attualmente impegnata nella nuova formazione politica fondata dal suo omologo al Senato, Piero Grasso: Liberi e Uguali.
In un macabro fotomontaggio comparso nel gruppo facebook “i sentinelli di Milano”, la terza carica dello stato compariva con la testa mozzata. Neanche il tempo di assicurare alle forze dell’ordine l’autore del gesto che, nella giornata di ieri, un’altra macabra immagine della Boldrini è comparsa in rete. Questa volta una figura con il volto insanguinato reggeva in mano una cesoia al cui interno vi erano la testa e il collo della politica.
Incredibile anche la didascalia a firma del sedicente Partito Nazionale Fascista: "Giustizia per Pamela Mastropietro barbaramente uccisa e fatta a pezzi da una risorsa nigeriana amica della Boldrini".