È abbastanza risaputo che in questo periodo storico il Medio Oriente rappresenti un’area del mondo piuttosto complessa e contraddistinta dalla presenza di diversi conflitti in corso. Qualche mese fa, il Presidente d’Israele Benjamin Netanyahu si è recato a Mosca con lo scopo di allacciare dei nuovi accordi con Vladimir Putin. Successivamente, dopo circa un mese, lo statista israeliano si è reso conto che Putin non è più considerabile un alleato affidabile, in quanto ha rafforzato contemporaneamente l’intesa politica e militare con l’Iran e la Turchia.
Tutto ciò, può considerarsi un accordo letale per Israele dal punto di vista geopolitico. In seguito, è abbastanza chiaro che è stata la Russia a permettere ad Erdogan di scatenare i primi attacchi contro le milizie curde dell’Ypg nei pressi di Afrin. Inoltre, Putin ha garantito una serie di aiuti e privilegi all’Iran in caso di vittoria militare in uno scenario post-Isis in Siria.
Le posizioni dell'analista Amor Harel e della testata Haaretz
Questi recenti accadimenti hanno ovviamente creato un grande subbuglio all’interno dell’opinione pubblica israeliana. Per esempio, Amos Harel, analista politico della testata Haaretz, ha affermato che in seguito ai più recenti accadimenti lo Stato D’Israele non può più operare militarmente all’interno del territorio siriano.
Inoltre, la Russia ha più volte esortato lo stato ebraico a rispettare la sovranità nazionale della Siria, andando ad ignorare in ogni modo le ultime infiltrazioni di droni iraniani in Israele. Di conseguenza, è abbastanza evidente che la Russia stia coordinando insieme a Siria e Iran alcune mosse strategiche contro Israele.
Tutto ciò, ha anche causato dei grandi subbugli all’interno degli ambienti diplomatici internazionali. Per il momento, Israele sta esortando la Russia ad agire nel Medio Oriente per poter impedire ulteriori scontri e garantire la pace e la stabilità. Nonostante ciò, è abbastanza evidente che Mosca attualmente stia controllando sotto vari punti di vista il territorio siriano.
Inoltre, Israele ha recentemente colpito le truppe armate degli Hezbollah, come anche alcune milizie siriane e iraniane grazie ai recenti accordi siglati con il Cremlino.
Un complesso sistema di alleanze all'interno del Medio Oriente
La testata Haaretz ha inoltre continuato ad analizzare questa complessa situazione geopolitica secondo diversi punti di vista. In primo luogo ha affermato che per il momento Putin sta dettando le regole in Siria, e grazie a ciò, Israele ha la possibilità di portare avanti i suoi attacchi a patto di non mettere in difficoltà il regime di Assad. Inoltre, ha dichiarato che la Russia non permette in ogni modo all’Iran di poter stabilire delle basi in Siria, o addirittura di avvicinarsi al confine con Israele nei pressi del Golan.
La conclusione più evidente di questo scenario è che attualmente la Russia necessita del sostegno dell’Iran per permettere all’esercito siriano di poter controllare il paese. Di conseguenza, non ha nessuna intenzione di abbandonare o tradire i propri alleati in questo momento. Inoltre, in merito a questi recenti accadimenti, si è espresso anche l’analista militare israeliano Zvi Barel. Quest’ultimo ha detto che per il momento la Russia è riuscita a rafforzare i suoi attacchi nei pressi di Idlib con lo scopo di annientare le forze ribelli grazie al sostegno delle milizie filo-iraniane.