La sinistra, quel rifugio al sicuro di un'eventuale alleanza con Berlusconi, di colpo si ritrova rappresentato dal solo 3,4% degli elettori. Comunque sia, il programma di Grasso e Bersani tocca punti in comune con il Movimento 5 Stelle, ovvero, il partito che singolarmente ha preso più voti. "La Spaccatura è nel popolo" afferma sicuro Bersani.

Dov'è la sinistra?

Se poco più da un mese fa Bersani sembrava avere le idee chiare quando cercando di spiegare a Floris la posizione del suo partito, dichiarava: "La spaccatura è nel popolo, il popolo che voterà noi, poco o tanto che sia, non li vota quelli lì, come devo fare a dirlo!

Qui c'è un pezzo di spaccatura del centro sinistra, perché un pezzo di popolo, che è nel disagio, si è sentito non rappresentato, allora, dove non va la sinistra, prima o poi va la destra".

Dopo il voto, Chiara Geloni, giornalista italiana candidata con LeU in queste ultime elezioni, afferma che si sarebbe aspettata di più dal risultato e ritiene che questo "di più" non sia arrivato per colpa dell'indole di protesta che ha invaso l'Italia. La giornalista, sebbene non parli di un futuro per il partito (Liberi e Uguali), dice di credere ancora in una ripresa della sinistra italiana.

Considerando che Liberi e Uguali nel suo programma punta alla riduzione degli orari di lavoro a parità di salario, possiamo dire che è prospettivamente il partito più propenso a realizzare quello che, nell'opinione diffusasi dopo il voto, sembra sia stato il cavallo di battaglia della campagna elettorale del Movimento 5 stelle, ovvero, il reddito di cittadinanza.

A sua volta il Movimento 5stelle collima con le idee di Liberi e Uguali anche su un registro ecologico.

LeU a 5 stelle?

A prendere in mano la situazione della sinistra, a sinistra del PD, oltre a chi, come Potere al Popolo o Più Europa, non è riuscito a superare il 3%, è Liberi e Uguali, il partito con leader Pietro Grasso. Pietro Grasso è un uomo del Sud, che si ritrova a fare il magistrato (anche) perché segnato sin da piccolo dalla vista di tanti morti per mano della mafia nelle sue terre, come dichiara a Fazio in un'intervista.

Pietro Grasso si staccò dal PD recentemente. Il suo partito, Liberi e Uguali, secondo un sondaggio condotto da Huffington Post, per raggiungere il 3,4% alle ultime elezioni ha potuto contare per il 63% sul consenso dei più giovani, uscenti dal partito Democristiano.

Liberi e Uguali conta ora 4 senatori (Grasso, Errani, la Forgia, De Petris) e 14 deputati (Boldrini, Bersani, Speranza, Fassina, Fornaro, Stumpo, Rostan, Fratoianni, Epifani, Palazzotto, Pastorini, Muroni, Occhionero, Conte).

A fine elezioni Grasso si dichiara molto aperto al dialogo coi partiti a corte, escludendo Salvini, ovviamente. Il partito a sinistra del PD sembra dunque, andando per esclusione, sbilanciarsi verso il M5S. Del resto, sembra un'alleanza accettabile. Se si dà un'occhiata al programma del partito che ora rappresenta la sinistra italiana, ci si accorgerà che temi come reddito di cittadinanza, condanna del Jobs Act, ambiente, scuola, lavoro, costituiscono punti di terreno fertile per i propositi che i due partiti intendono coltivare nell'interesse del paese. Prendiamo i più discussi e accentuati, partiamo dal reddito di cittadinanza, (che è un sistema che punta ad offrire una vita dignitosa a tutti gli Italiani a condizione di un impegno civico e dell'accettazione degli impieghi che vengono proposti) è una manovra, seppur differentemente costosa, simile al reddito di dignità che proponeva invece Liberi e Uguali.

Altro cavallo di battaglia, da Grillo portato avanti sin dalla nascita del movimento e da Liberi Uguali accentuato nel programma come "grande piano verde" è "la conversione ecologica dell'economia". Su questo tema il programma di Liberi e Uguali si propone di raggiungere uno scenario del 100% rinnovabile entro il 2050, mentre i pentastellati restano inflessibili nel loro programma nel dire si all'acqua pubblica e no al nucleare.