Dopo le dichiarazioni di Salvini e Di Maio di questi giorni e l'inizio delle trattative tra i partiti per l'elezione dei nuovi Presidenti di Camera e Senato, sta prendendo sempre più consistenza la voce secondo cui i due leader starebbero provando a costruire insieme una nuova maggioranza di governo.

Entrambi potrebbero mettere sul piatto una serie di punti che li accomunano: dalla lotta all'immigrazione clandestina alla riduzione della pressione fiscale, passando per l'abolizione della Legge Fornero e dei privilegi della casta, compreso il cavallo di battaglia dei Cinquestelle, ovvero il vitalizio dei parlamentari.

Salvini ha dichiarato, pochi giorni fa, di non avere pregiudizio alcuno verso quelle forze politiche che potranno dimostrare di avere obiettivi di programma in comune. Due giorni fa, i leader di Lega e M5S si sono sentiti ufficialmente per discutere dei nuovi presidenti dei due rami del Parlamento, ma non è detto che non abbiano concordato qualche colloquio segreto per poter verificare se i rispettivi obiettivi possano concretizzarsi.

Il ribaltone di Mattarella: sì al governo Lega-M5S, ma solo ad una condizione

Al Quirinale, le notizie su di un'ipotesi di accordo (che per adesso, ricordiamo, è ancora in fase ipotetica ed embrionale) sembra siano state accolte favorevolmente. Se in un primo momento il presidente Mattarella sembrava nutrire una certa ritrosia di fronte a questo scenario, le voci dal "Colle" raccontano che, nelle ultime ore, il Capo dello Stato avrebbe cambiato parere.

Chi frequenta gli uffici presidenziali - secondo quanto riportato da autorevoli testate giornalistiche - avrebbe addirittura affermato che l'apertura sarebbe massima, a patto che si verifichino una serie di condizioni ben definite. La prima è che l'accordo preveda il consenso parlamentare di un'ampia maggioranza, al fine di consentire una vera e seria azione di governo.

La seconda è che il patto non si limiti a pochi punti con un mandato a scadenza limitata: una nuova legge elettorale sarebbe ben vista, ma il Quirinale gradirebbe affidare il mandato ad una coalizione che si ponga l'obiettivo di governare per tutta la legislatura.

Dal "Colle", infatti, si vorrebbe fare il possibile per scongiurare elezioni anticipate, evitando di tornare al voto ad ottobre, magari dopo aver votato una nuova legge elettorale.

Se così fosse, il Presidente Mattarella non avrebbe alcun problema ad affidare il mandato a chi dovesse essere designato da queste due forze che rappresentano la maggioranza dei seggi in entrambi i rami del Parlamento.

In questa fase, ripetiamo, siamo ancora nel campo delle ipotesi. Le consultazioni inizieranno il prossimo 3 aprile, e molte cose in questi giorni potrebbero cambiare. Come ben sappiamo, infatti, spesso queste trattative rischiano di abortire quando meno ci si aspetti.