Il presidente Mattarella sembrerebbe voler prendere in mano la situazione. Pare infatti aver rotto gli indugi per dare la sua impronta a quello che sarà il prossimo governo del paese. Come suo costume, il Presidente della Repubblica vuole naturalmente mantenere un profilo basso; ma si è deciso ad agire per dare quantomeno modo ai principali attori politici di poter ottenere un mandato esplorativo. Vista la situazione di impasse che sembra essersi creata tra le forze politiche all’indomani del voto, la guida decisa del presidente parrebbe l’unica strada al momento percorribile.
Scenari post voto
Vista la composizione dei due emicicli quali scenari potrebbero crearsi? Innanzitutto bisogna vedere chi otterrà il mandato esplorativo. Di Maio lo reclama perché i 5 stelle sono il primo partito; Salvini invece lo vorrebbe per sé, in quanto la Lega è il primo partito della coalizione vincitrice. Nessuno dei due contendenti ha i numeri necessari. Cosa potrebbe accadere?
Sembra improbabile una grossa coalizione movimento 5 stelle più centrodestra; altrettanto sembra improbabile una unione tra i grillini e la sola Lega. Sembra dunque sempre più probabile un ricorso ai parlamentari del Partito Democratico. Difficile che i Dem si uniscano ai partiti di centrodestra, mentre si fanno più insistenti le richieste di dialogo con il Movimento; nonostante le secche smentite di vari membri del PD a partire dal dimissionario Renzi.
Cosa penserebbe di fare Mattarella?
Il capo dello stato non sembra intenzionato a conferire mandati a Salvini. La via prescelta dal Presidente, con tutte le incognite del caso, è quella di lavorare per dar vita a un governo che unisca PD e pentastellati. I Dem, stando anche alle parole di Andrea Orlando, sembrano essere chiusi in tal senso, e per questo il colle, che tiene un canale aperto con Di Maio, a quanto si legge su Il Giornale; sta tentando un’opera di convincimento verso i democratici.
Starebbero infatti intervenendo anche vari parlamentari siciliani, vicini al presidente, intenzionati a fare appello al “senso di responsabilità” dii deputati e senatori in quota Dem.
A questo si aggiungerebbe anche una sorta di canale privilegiato tra Di Maio e il colle, favorito dall’ottimo rapporto instauratosi tra i leader 5 stelle e il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti.
Parrebbe inoltre, che anche il leader di confindustria Francesco Boccia sia d’accordo con la strada intrapresa da Mattarella. Si formulano anche ipotesi sui nomi per la presidenza di Camera e Senato. Si parla infatti di un accorgo tra Lega e Movimento per spartirsi le due camere. Al partito di Matteo Salvini andrebbe palazzo Madama, e il nome indicato sarebbe quello di Roberto Calderoli, anche se il padre del Porcellum desta qualche perplessità al colle; per la Camera, il nome che circola sarebbe invece quello del pentastellato Roberto Fico.