Vittorio sgarbi continua ad essere protagonista del post-elezioni. Dopo una campagna elettorale votata all'attacco, anche con toni decisamente aspri contro Luigi Di Maio, l'assessore ai beni culturali della Regione Sicilia è, al momento, al centro dell'attenzione a causa della paventata dismissione dalla carica in essere, dovuta all'elezione a parlamentare.
Mi dimetterei da parlamentare
Pochi giorni fa è scoppiato un vero e proprio caso, con la rabbia di Sgarbi che si sarebbe sentito tradito. Il noto critico d'arte avrebbe affermato che la sua rinuncia a presentarsi con liste proprie, avrebbe fatto vincere la coalizione di centrodestra.
Tutto ciò, naturalmente, rivendicando i risultati raggiunti durante il suo assessorato.
Nella serata di ieri, al Museo regionale d'arte contemporanea di palazzo Riso, durante la conferenza stampa di presentazione della mostra "La scuola di Palermo", Sgarbi ha svelato quali sarebbero le sue intenzioni, affermando che, se dovesse scegliere tra restare assessore o lavorare come parlamentare, opterebbe per la prima ipotesi. Il fondatore di "Rinascimento", infatti, ha annunciato che non avrebbe problemi a dimettersi dalla sua carica al Parlamento, una volta chiarito il quadro politico nazionale.
Tuttavia, altre opzioni a cui non rinuncerebbe sarebbero una nomina a ministro (pur essendo quasi certo che non lo diventerà), o eventualmente il presidente della commissione cultura.
Invece ha scartato categoricamente un eventuale incarico da sottosegretario che ha già ricoperto in passato.
Ma Musumeci guarda già al sostituto
Sempre nella giornata di ieri, però, le dichiarazioni del presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, sembrano aver chiuso definitivamente la porta al noto critico d'arte. Il governatore, infatti, starebbe già pensando al sostituto dell’ex sindaco di Salemi, rivelando di voler affidare l'assessorato ad un tecnico per il dopo-Sgarbi.
Dovrebbe trattarsi, dunque, di una persona dotata di una profonda conoscenza dell'arte siciliana (proprio come Sgarbi, ha ammesso Musumeci) che sia in grado di operare con una presenza maggiore sul territorio e non collegata necessariamente ad un partito.
Amaro ed ironico lo sfogo dell'assessore, il quale ha parlato di mancanza di dialogo con Musumeci: "Lo vedo, ma non lo sento", ribadendo di voler andare via serenamente e di non avere alcuna intenzione di rimanere ad oltranza.
Sgarbi, infine, ha fatto della pungente ironia sulla situazione in cui verserebbe l'attuale assemblea regionale siciliana dove - secondo lui - l'attuale governatore non avrebbe una maggioranza, a meno che non dovesse rivolgersi al PD: "Non vorrei che andasse via prima di me", ha chiosato l'assessore.