Di Maio prosegue nell'incessante opera diplomatica che da giorni lo vede impegnato nel tentativo di costruire un'alleanza che lo porti a Palazzo Chigi. Ma l'operazione per far nascere un governo Salvini-Di Maio sembra allontanarsi rispetto alle accelerazioni delle ultime ore.
Di Maio: 'La guerra è finita'
Se fino a qualche giorno fa l'unico scenario possibile di governo fra M5S e Partito Democratico era quella di un esecutivo Di Maio Pd senza Renzi, da qualche ora comincia a farsi strada l'ipotesi di un avvicinamento fra i due avversari storici.
Se le chiusure opposte dal centrosinistra sembravano insuperabili, alcuni segnali giunti in queste ore dal Nazareno sembrano aprire qualche spiraglio.
Da un lato infatti Di Maio, dopo aver esplicitamente aperto ad un'ipotesi di alleanza - più precisamente un contratto con Lega o Pd - prova a scongelare i canali di dialogo con il centrosinistra, dall'altro rumors giornalistici raccontano, per la prima volta, di una disponibilità di Renzi a ragionare di un governo M5s-Pd, purché non sia quello guidato da un Di Maio Premier.
Di Maio non molla la Lega
Cosa succederà fra Di Maio e Salvini è un libro tutto da scrivere. Quel che è certo è che il riavvicinamento fra i protagonisti del centrodestra complica e non poco i progetti di un governo Salvini-Di Maio: news parlano di 'irritazione' dalle parti dei grillini che rilanciano rivolgendosi a Salvini con un appello al cambiamento alternativo a Berlusconi.
Di Maio infatti prosegue nella Politica dei due forni, convinto come non mai che la strada per arrivare a Palazzo Chigi richiederà ogni sforzo di mediazione per provare a mettere insieme quella maggioranza che al momento non c'è. Gli ostacoli in questo senso non sono pochi anche perché il recente passato fatto di scontri molto duri, sia con la Lega che con il Pd, rendono il quadro molto complicato.
Quella stessa parte di stampa - Fatto Quotidiano in testa - che da sempre è molto vicina al M5s, continua a sollevare non pochi dubbi sulla reale possibilità di un'alleanza M5s-Lega. Per non parlare di chi ha ricordato quanto distante possa essere l'ipotesi di un governo Pd-Di Maio: Mattia Feltri, dalle colonne de 'La Stampa', ha stilato un lungo elenco di accuse lanciate nei mesi scorsi dai grillini all'indirizzo del Pd, che rendono davvero molto difficile credere che dall'oggi al domani le distanze possano appianarsi.
Allo stesso tempo il veto su Forza Italia pare molto arduo da superare non solo per le note posizioni su Berlusconi ma anche per quelle più estreme e colorite che dal web sono piovute su Di Maio da parte dei seguaci di Arcore. Basta andare a farsi un giro in rete per trovare un infiammato Sgarbi contro Di Maio. Youtube potrà offrire un ampio campionario di ciò che è stata e in parte resta, la pessima qualità del dialogo fra M5s e berlusconiani.
Occhi puntati quindi sul nuovo giro di consultazioni del Quirinale ma soprattutto orecchie aperte nei corridoi del Transatlantico, dove matureranno nelle prossime ore gli scenari che determineranno le condizioni per formare un Governo o ritornare presto alle urne.