Al via il secondo giro di consultazioni per il presidente della Camera Roberto Fico. Entro oggi, la terza carica dello Stato, dovrà recarsi dalla prima e riferire del lavoro di compromesso portato a termine. La missione di Fico è più che ardua: mediare tra M5s e Pd per portare le due forze a costituire una maggioranza comune in grado di sostenere un governo. Il M5s vorrebbe sfruttare la legittimazione ottenuta dalle elezioni approdando a palazzo Chigi, anche attraverso l'aiuto dei dem. Il Pd davanti a questa eventualità si è spaccato per l'ennesima volta, a partire dalla base militante che respinge fortemente la possibilità di un accordo con i pentastellati.

L'anima renziana spinge per una rottura dell'asse tra l'ala dialogante del partito; Quirinale e Fico. È questa l'alleanza trasversale che tenta di portare i dem ad un governo con i 5 stelle.

L'appuntamento in direzione Pd

Già oggi pomeriggio si capirà se il presidente della Camera Fico riuscirà nella "mission impossibile" che gli è stata affidata dal presidente Mattarella. Ma l'appuntamento cruciale per una possibile svolta è la direzione del Partito Democratico. Probabilmente sarà convocata dal reggente Martina per l'inizio della prossima settimana, quando il partito sarà chiamato a scegliere la strada da intraprendere: governo politico con il M5S; opposizione e probabile ritorno al voto in tempi brevi, l'Agi parla addirittura di luglio.

E il Pd si trova davanti ad un vero e proprio bivio: appare evidente come non convenga ai dem precipitarsi subito nel bel mezzo di una nuova campagna elettorale, così come - forse - non è conveniente precipitarsi a fare il socio di minoranza in un governo a guida grillina.

I numeri degli organismi interni al Pd appaiono chiari: l'ala renziana contraria all'accordo giallo-rosso ha numeri abbastanza saldi da poter vanificare qualsiasi possibilità di convergenza.

Dopo le parole "aperturiste" di qualche giorno fa del segretario reggente Martina, è stato subito un via vai di tweet ad opera di esponenti renziani del Pd accompagnati dall'hashtag #senzadime. Hashtag che rappresenta l'anima social di quella parte di partito fortemente contraria ad una alleanza con i pentastellati. Sulla strategia social dei seguaci dell'ex premier storce il naso il reggente Martina: "lasciamo da parte gli hashtag e facciamo Politica", dichiara.

Parallela alla partita del governo è ricominciata anche quella per il controllo del partito, e i tempi potrebbero essere lunghi. Il rischio nuova spaccatura interna - anche irrimediabile - rimane alto.