Nel mondo politico italiano, il dialogo per l'intesa M5S-PD, per formare un Governo, è al centro del dibattito. Maurizio Martina ha capito che una sola parte dei voti del PD non sono sufficienti per portare a termine l'accordo, e chiede pertanto un voto unito a tutto il partito, agevolando così, di fatto, il rilancio di Matteo Renzi. Martina sta conducendo la trattativa nel solco democratico e, anche se è costretto ad operare in una situazione molto delicata che tutti conosciamo, sta recuperando forza contrattuale e prestigio per tutto il PD. La direzione nazionale del partito, indetta per il 3 maggio prossimo, dovrà quindi pronunziarsi, in modo unitario, e dire se è, o non è, possibile l'intesa.
Non vi sono vie di mezzo.
Dipende dal PD
Avremo un Governo a conduzione Di Maio, se tutto il PD è d'accordo, al contrario c'è il ricorso, molto probabilmente, al voto. Sia chiaro che, le tre principali minoranze, generate dall'ultima legge elettorale, potranno esprimere un Governo solo se due di esse troveranno un'intesa. Bisogna però riconoscere che il PD, grazie al segretario reggente, è tornato nel solco giusto. Con una sfida tutta politica, torna alla trattativa, in caso di voto favorevole dell'assemblea del 3 maggio, con le carte in regola e con richieste adeguate. La Germania ha saputo rispondere nel modo giusto a questo stesso impegno, noi non siamo da meno. Maurizio Martina ha l'equilibrio giusto per proseguire nella trattativa.
Durante la campagna elettorale delle elezioni del 4 marzo scorso, i partiti hanno fatto promesse, molte delle quali di difficile attuazione. È giunto il momento di una sintesi e di concordare insieme quello che realmente è possibile fare, assegnando le rispettive priorità, passando così dalla fantasia alla realtà. Sarebbe un primo passo verso 'la credibilità politica'.
Matteo Renzi
L'intervento di Matteo Renzi, riapparso nel programma di Fabio Fazio del 29/04/2018, ha precisato il suo pensiero nei confronti del dialogo in corso con i pentastellati. Ha esordito dicendo che chi ha perso le elezioni non può andare al Governo. Il PD deve ripartire da zero dall'opposizione. Comunque deciderà l'assemblea nazionale convocata per il 3 maggio prossimo.
La campagna elettorale è stata molto aspra ed il voto è stato chiesto sulla base di precise proposte. Secondo Renzi, oggi la palla è nelle mani di Salvini e Di Maio. In caso di fallimento delle due forze, propongano di scrivere le regole insieme a cui il PD sarà presente per collaborare. Poi ha difeso le riforme costituzionali bocciate dal Referendum del 4/12/2016, attribuendo il blocco del paese Italia, alla mancata approvazione delle riforme stesse.