I nuovi Sondaggi politici dell'Istituto Piepoli, diffusi in data 11 aprile, hanno per oggetto la fiducia degli italiani su Luigi Di Maio, candidato premier del M5S, e Matteo Salvini, candidato premier della coalizione del Centrodestra, dopo che alle ultime elezioni del 4 marzo la Lega Nord ha ottenuto più voti rispetto a Forza Italia e Fratelli d'Italia. Nella giornata di ieri, si è concluso il secondo giro di consultazioni voluto da Sergio Mattarella, durante il quale il Centrodestra si è presentato unito, facendo così storcere il naso al Movimento 5 Stelle, il quale punta in maniera concreta ad un accordo con la sola Lega.

Fiducia Di Maio-Salvini

L'Istituto Piepoli ha chiesto agli italiani quale sia la loro fiducia su Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i leader delle due forze politiche candidate a governare nella prossima legislatura. Di Maio ha raggiunto il 44 per cento delle preferenze, contro il 34 per cento di Salvini. I dati, dunque, vanno a premiare il Movimento 5 Stelle, anche se la maggioranza degli intervistati è contraria ad entrambi (56 e 66 per cento rispettivamente).

Il sondaggio, diffuso da Sky TG24 nella giornata di mercoledì 11 aprile, verteva anche sul profilo d'immagine dei due leader. Queste le opzioni su cui gli intervistati sono stati tenuti ad esprimere il proprio giudizio: è determinato; è vicino alla gente; è onesto, ha fantasia; gli stringerei volentieri la mano; produce un futuro migliore; potrei votarlo; genera armonia.

Il risultato finale ha visto Di Maio prevalere su tutte le voci ad eccezione della prima ("è determinato"), dove il segretario nazionale del Carroccio ha ottenuto il 77 per cento dei voti, contro il 74 per cento avuto da Di Maio. La voce che ha generato uno scarto maggiore è quella relativa all'onestà, con Di Maio al 57 per cento contro il 44 per cento di Salvini.

Post secondo giro consultazioni

Poche ore dopo la conclusione del secondo giro di consultazioni, nel corso della trasmissione Otto e mezzo in onda su La7 si sono confrontati i giornalisti Travaglio (Il Fatto Quotidiano), Mieli (ex direttore del Corriere della Sera) e Sallusti (Il Giornale). Tutti e tre hanno avuto un parere differente.

Secondo Travaglio, il governo è più lontano, dal momento che Salvini non riesce a liberarsi di Berlusconi. Diversa l'opinione di Paolo Mieli, per il quale la formazione del nuovo esecutivo, invece, è più vicina, tanto da credere che Berlusconi possa acconsentire a dare il via libera a Di Maio come premier. Infine, Alessandro Sallusti ha affermato che Salvini non può liberarsi di Berlusconi in quanto è consapevole di essere il leader di una coalizione che ha vinto anche grazie ai voti arrivati da Forza Italia e che, quindi, abbandonare il fondatore di FI sarebbe visto come un tradimento da parte sua.