Dopo settimane di veti e contro-veti si apre uno spiraglio sul Governo. Al termine del secondo giro di consultazioni con Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, annuncia il termine della sua esplorazione definendola positiva. Luigi Di Maio, infatti, potrebbe, dopo il 3 maggio, data della direzione dei Dem, avere dagli stessi un appoggio, che prefigurerebbe un governo. Il 3 maggio, perché? Perché per quel giorno è stata convocata la direzione del partito, ed è in quella sede che si deciderà il cammino da intraprendere: o governo o ancora stallo istituzionale che alla lunga potrebbe creare diversi problemi, con una difficilissima manovra finanziaria da preparare entro l'estate.
Anche per questo motivo il presidente della Repubblica auspica un accordo.
La spaccatura nella direzione sembra evidente, in quanto il parlamentino democratico è al 70% in mano ai renziani, che notoriamente non voglio l'accordo. La situazione sembra però mutata nelle ultime settimane con i continui ammiccamenti tra le ali meno ortodosse dei due partiti.
In queste ultime ore, sembra appianarsi comunque la distanza dtra i due, anche perché forte è il pressing fatto dalle minoranze su Matteo Renzi, al fine di ammorbidire la sua posizione, ma ancor più clamorosa è l'apertura verso di lui proprio del capo politico del Movimento Cinque Stelle. Luigi Di Maio ha infatti affermato che è con l'ex segretario che potrebbe sedersi al tavolo.
Tante dietrologie dietro questo invito
Grande scalpore ha provocato questo invito di Di Maio. Dopo la durissima campagna elettorale, infatti, mai ci si sarebbe aspettato che Di Maio facesse un invito tanto esplicito a chi, fino al 4 marzo, era considerato il nemico numero uno insieme a Silvio Berlusconi. Molti analisti politici commentano questa azione come un tentativo di spaccare il Partito Democratico e far uscire gli anti-renziani allo scoperto al fine magari di tirare dentro di sé l'ala orlandiana e quella che fa capo a Michele Emiliano, da sempre fautore di un accordo con i pentastellati.
In questo momento lo stesso Renzi continua a non pronunciarsi, mandando avanti i suoi in continue dichiarazioni che a tutto fanno pensare meno che ad un accordo di governo con Di Maio premier. Per questo motivo sembra difficile un accordo con i grillini, anche sentendo le basi di entrambi gli schieramenti.