In data 29 maggio 2018 si è tenuta in piazza, in quel di Napoli, una vera e propria manifestazione, che ha avuto come protagonista il leader del 'Movimento 5 Stelle', Luigi Di Maio, il quale ha rilasciato diverse dichiarazioni a seguito del veto espresso su Paolo Savona da Sergio Mattarella, al grido dell'hashtag #IlMioVotoConta.
Luigi Di Maio, la richiesta d'impeachment a carico di Mattarella, e non solo: la manifestazione a Napoli, contro l'austerità della Germania
''Lo dico alla mia gente, l'affetto della mia terra è quello che mi porto sempre nel cuore, anche negli 80 giorni in cui abbiamo cercato con tutte le nostre forze di dare un Governo a questo Paese; ma ci è stato impedito...e questa cosa la si è giustificata dicendo che non si voleva far partire quel Governo, perché una persona non rassicurava i mercati'', ha chiosato in apertura del suo lungo monologo, il leader del 'Movimento 5 Stelle', alludendo al veto espresso dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, su Paolo Savona, il nome proposto dall'accordo siglato tra Lega e M5S per il dicastero dell'Economia.
''Sull'impeachment, prendo atto che Matteo Salvini non lo vuol fare, ne risponderà lui come cuor di leone. Non è più sul tavolo, perché occorre la maggioranza...La domanda che vi faccio è 'come stanno i mercati oggi? Come sta lo spread oggi? Come sta la Borsa oggi?''', è il grande quesito posto da Luigi Di Maio ai suoi elettori, a diverse ore dal 'no' alla formazione del cosiddetto 'Governo del Cambiamento'. ''In quel contratto di Governo, c'era il taglio dei vitalizi e di pensioni d'oro. C'era l'acqua pubblica, c'era il reddito di cittadinanza per chi non lavora, per ridargli lavoro, per ridargli l'occasione di poter lavorare. In quel contratto c'è la pensione di cittadinanza, l'eliminazione della legge Fornero e la meritocrazia della sanità.
Il contratto di Governo era un impegno da realizzare. Cottarelli non è votato né dagli italiani né in Parlamento. Io non voglio un Monti bis né un governo tecnico. Una cosa va riconosciuta al Movimento, abbiamo cambiato il modo di creare un Governo per l'Italia. Non andavano bene tutti quelli come Paolo Savona. Avevamo un progetto, per richiedere fondi all'Europa al fine di intervenire sulle infrastrutture, sulla questione del Sud, sul Welfare (il che significa che quando nasce un bambino in Italia, la famiglia italiana debba essere aiutata così come le famiglie francesi e tedesche).
Paolo Savona aveva scritto in un suo libro che, in un ipotetico piano C, l'Italia sarebbe uscita dall'Euro-Zona. Diamo all'Europa 20 miliardi e ce ne tornano 12. Andavano bene tutti i ministri organici ai partiti ma che non avessero esperienze né competenze maturate in Europa. Il vero grande problema è che se i ministri li devono decidere gli italiani o i paesi esteri; i mercati insegneranno all'Italia come votare, ma come ti permetti?'', ha dichiarato stizzito Luigi Di Maio sul conto della tanto discussa esternazione che avrebbe rilasciato il commissario europeo al Bilancio Gunther Oettinger, secondo quanto riportato dal giornalista Bernd Thomas Riegert con un tweet; un messaggio che è stato successivamente corretto con le seguenti parole ''dai mercati segnali ad elettori italiani''.
#Oettinger‘s quote: „ My concern and expectation is that the coming weeks will show that developments in #Italy's markets, bonds and economy will become so far-reaching that it might become a signal to voters after all to not vote for populists on the right and left.” More... pic.twitter.com/tzp3GT5juY
— Bernd Thomas Riegert (@RiegertBernd) 29 maggio 2018