Governo neutrale o voto a luglio? Le possibilità tra cui scegliere dopo le elezioni del 4 marzo per il nostro paese, sono due, ma né l'una né l'altra sono scelte valide per il nostro paese oggi. Non si può più rinviare a domani alcuna decisione, serve un governo operativo e con pieni poteri subito, lo richiede l'Europa, e lo richiedono i cittadini che hanno problemi seri da affrontare quotidianamente e che speravano di avere risposte da Salvini e Di Maio.
Due soluzioni allo stallo governativo
L'alternativa dell'Italia dopo le elezioni come al solito è andare a nuove elezioni, il Pd fa i capricci e non appoggia il Movimento 5 stelle.
Una collaborazione di quest'ultimo con il centro destra non è fattibile, perché Di Maio non vuole governare con Berlusconi, tra l'altro il leader di Forza Italia non è presente neanche in Parlamento. Un po' da una parte un po' dall'altra per varie ragioni, però, non si trova un accordo, per dare al paese un governo definitivo o quanto meno alternativo a quello tecnico del Presidente Mattarella. Si parla di governo neutrale, ma quello che potrebbe essere operativo tra 24-48 ore, altro, non sarebbe altro se non un governo tecnico. Quindi, se non si mettono d'accordo i partiti vincitori delle ultime elezioni, si va verso un nuovo inesorabile governo di tecnici.
Gli italiani non vogliono attendere oltre, vogliono risposte subito e anche l'economia le richiede, per evitare l'aumento Iva al 25%.
Ma non è solo questo il problema del nostro paese, nonostante i nostri politici siano preoccupati più di ogni altra cosa dall'Iva, per i cittadini comuni ci sono problemi seri di sicurezza pubblica, la sanità e la scuola. In questi ambiti si attendono interventi da un governo serio e innovativo, l'immigrazione incontrollata e le pensioni necessitano di seri interventi ed immediati.
Le promesse di una Politica nuova, che metta al bando anni di rigore, ha illuso i cittadini, che andando a votare pensavano di chiudere con il passato ed intanto ora anche le borse risentono di tutta questa mancanza di certezze.
I problemi dei cittadini prima di tutto
Le clausole di salvaguardia preoccupano il Presidente Mattarella pendono sulla nostra economia, sono necessari 12,5 miliardi di euro per il 2019 e 19,1 miliardi di euro per il 2020, per scongiurare l'aumento dell'Iva al 25%.
Ancora una volta il nostro paese si trova in difficoltà, se in autunno non avremo un governo in grado di approvare la manovra, scatterebbe l’esercizio provvisorio. Dal primo gennaio 2019 l’aliquota del 22 salirebbe al 24,2% e quella del 10 all’11,5%, ed ancora peggio andrebbero le cose negli anni successivi in cui sarebbe necessario un nuovo rialzo al 25% nel 2021 e quella agevolata al 13% nel 2020.
All'atto pratico, secondo Coldiretti, ciò determinerebbe un serio problema per le famiglie italiane, con conseguente aumento dei prezzi dei beni di prima necessità, si parla di un aumento totale di 317 euro a famiglia. Concludendo sarebbe molto deludente per i cittadini che hanno votato, sperando in una svolta, dover subire nuovi rincari.
Già le troppe tasse che gravano su cittadini e imprese, e gli stipendi non adeguati all'inflazione hanno ridotto la capacità di spesa degli italiani, ci mancherebbe solo questa nuova ondata di aumenti. Tutti questi problemi vengono prima di tutto, questa volta tutti dovrebbero fare un passo indietro, lo ha fatto in Germania la Merkel perché non è possibile in Italia?