L’attesa spasmodica per la convocazione al Colle del professor Giuseppe Conte ha fatto alzare l’asticella della tensione degli uomini della famiglia Di Battista. Alessandro (figlio, parlamentare uscente) e Vittorio (padre, nostalgico mussoliniano convinto) si sono scagliati contro Sergio Mattarella attraverso due post durissimi pubblicati sulle rispettive pagine Facebook. Il primo ha contestato al Capo dello Stato l’aver disatteso il lavoro di Movimento5Stelle e Lega che, piaccia o non piaccia, hanno formato una maggioranza che rappresenta l’elettorato italiano.

Secondo il leader grillino il governo nascente ha il merito di ristabilire un principio centrale della democrazia: “Il primato della politica sulla finanza”. L’attacco al Colle si è chiuso con una stoccata che smonta il potere decisionale di Mattarella sancito dalla Costituzione: “Non è un notaio delle forze politiche ma neppure l’avvocato di chi si oppone al cambiamento”. Ancora più aspre sono state le parole di Di Battista senior, che ha accostato il destino della Bastiglia a ciò che potrebbe malauguratamente accadere al Palazzo del Quirinale. Senza farsi alcuno scrupolo, Vittorio Di Battista ha sollevato lo spettro di una sommossa popolare con tanto di sequestro e vendita dei ricchi beni presenti nelle segrete stanze della residenza del Capo dello Stato.

Il post poi cancellato (o meglio oscurato secondo quanto precisato dal suo autore) ha raggiunto il picco di indignazione nell’ultima riga: “Forza, mister Allegria, fai il tuo dovere e non avrai seccature”.