Sembra di esserci la luce in fondo al tunnel, ma non tutti sono contenti. Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha espresso la sua preoccupazione per la formazione di un nuovo governo con il Movimento 5 Stelle e la Lega. “Credo sarà un governo che rischia di portare e molti conflitti al Paese – ha spiegato Calenda al quotidiano “La Repubblica” -. Immagino che diranno che è l’Unione europea che non gli lascia fare quello che hanno programmato e chiederanno di tornare al voto. Le prossime elezioni saranno come quelle del 1948: possono definire il ruolo internazionale, per cui bisogna prepararsi da questo momento”.
Calenda si augura che se il leader del M5S, Luigi Di Maio, diventa il nuovo ministro dello Sviluppo economico, non chiuda l’Ilva come prima misura: “Si tratta del più grande stabilimento industriale. Spero di lasciare un report dettagliato sulla situazione. L’Ilva non è uno spot politico ma una responsabilità delle istituzioni”.
Sulla situazione che si vive all’interno del Partito Democratico, Calenda è spiazzato. “Non saprei spiegare ad un cittadino cosa succede, siamo diventati un partito incompressibile […] Avevo proposto una rappresentanza composta dal vecchio e nuovo Pd, ma nulla”. Il ministro propone sospendere i confronti interni perché il Pd com’è adesso non va da nessuna parte.