Il MoVimento 5 Stelle e la Lega, dopo aver trovato un punto d’incontro sul contratto di governo, sembrano aver deciso il nome del nuovo candidato premier che verrà presentato al Quirinale dove, una volta confermato l’incarico da parte del Presidente della Repubblica, presterà giuramento secondo quanto stabilito dall’art.93 della nostra costituzione. Il candidato porta il nome di Giuseppe Conte, che faceva già parte di uno dei ministri che Di Maio, leader dei 5 stelle, aveva indicato prima delle elezioni del 4 Marzo, in particolare per il ministero della Pubblica Amministrazione.

Ma scopriamo chi è Giuseppe Conte nel dettaglio.

Conte ai raggi X

Giuseppe Conte nasce nel piccolo paesino di Volturara Appula, nella provincia di Foggia, nel 1964. Laureatosi nel 1988 in Giurisprudenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma, con votazione 110/110 e lode, ha poi proseguito i suoi studi a Yale, negli Stati Uniti, per poi passare per le università di Vienna, Parigi e Cambridge. Divenuto borsista presso il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche), ha ottenuto poi la cattedra presso l’Università di Roma Tre, Lumsa di Roma, Università di Malta e Università di Sassari, nelle quali ha insegnato diritto civile e diritto commerciale. Attualmente, fa parte del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa ed è noto alle cronache per aver destituito il consigliere Francesco Bellomo, reo di aver praticato delle avances un po’ troppo spinte nei confronti delle corsiste in magistratura.

Inoltre, è docente di Diritto privato presso la Luiss di Roma ed è anche un affermato cassazionista.

Le sue idee

In un’intervista rilasciata pochi giorni fa, Conte dichiara di aver conosciuto il MoVimento 5 stelle quattro anni fa e di aver inizialmente preso le distanze dal partito, a suo dire troppo populista. Tuttavia, il suo passato a sinistra lo ha portato ad osteggiare il Partito Democratico, ormai lontano dalle sue idee, per accettare la proposta preliminare di ministro presentatagli da Di Maio.

Tra i suoi intenti, spiccano la semplificazione della burocrazia ed una promozione e valorizzazione della cultura della legalità. Secondo Conte, infatti, il problema burocratico italiano è uno dei principali freni posti in essere alla crescita economica del paese e, in accordo con le teorie weberiane, la burocrazia tende a svantaggiare le classi meno abbienti della società, impedendo loro la possibile partecipazione proattiva alla vita pubblica.

Nei prossimi giorni sapremo se il suo nome sarà scritto sui libri di storia o se i vertici dei 5 stelle e Lega vireranno su altri personaggi. Ai posteri l’ardua sentenza.