SI svolgerà dal 6 all'8 luglio a Orvieto il 1° Congresso nazionale del Partito Comunista Italiano, soggetto politico nato nell'estate di due anni fa e che ambiziosamente da allora porta il nome della storica formazione di Togliatti e Berlinguer, scioltasi nel 1991. Il nuovo PCI ha come segretario Mauro Alboresi e in queste ultime settimane, nei vari territori locali, ha svolto numerose assemblee nelle quali è stato discusso il documento congressuale che sarà poi portato in approvazione nella tre giorni umbra di inizio luglio. A differenza di altri partiti, specie della sinistra, in cui nei congressi ci sono delle mozioni contrapposte sulla linea Politica, infatti il PCI ha un unico documento politico, formato da 14 tesi e dal programma.
Il congresso del PCI, dall'attualità del socialismo ai rapporti con Potere al Popolo
Varie tesi congressuali del PCI si soffermano su aspetti teorici e programmatici di fondo, affermando che "il capitalismo appare nel pieno di una crisi organica” e che "di fronte alla portata inedita dei problemi globali, solo il socialismo e il comunismo possano invertire la rotta ed evitare all’umanità esiti catastrofici. (...) La critica al sistema capitalistico deve essere accompagnata dalla proposta di un’altra organizzazione sociale ed economica, dalla riaffermazione della prospettiva del socialismo, nelle forme adeguate al mondo di oggi e facendo tesoro anche delle esperienze accumulate dal movimento comunista e dai paesi socialisti nel corso del Novecento, traendo insegnamenti da quella storia".
La parte più politica del dibattito congressuale del PCI è incentrata sul rapporto con Potere al Popolo, lista elettorale a cui il partito aveva partecipato fin dalla sua fondazione nello scorso novembre e nella quale aveva espresso vari candidati alle elezioni politiche. A proposito del rapporto fra PCI e PaP, però la tesi congressuale numero 8 recita: "si registra una incalzante dialettica che vede spingere in direzioni diverse quanti puntano a stringere l’assetto organizzativo di Potere al Popolo, con relativa cessione di sovranità e risorse da parte dei soggetti componenti: scelta per noi inaccettabile, che comporterebbe l’impossibilità a continuare tale esperienza", mentre il PCI pensa "che la priorità resti la crescita della propria organizzazione e del proprio progetto politico, pur intesi nel quadro di rapporti con forze esterne, configurabili come fronte, nel quale sia garantita una piena parità tra le sue diverse componenti".
L'opposizione del PCI al Governo Lega-M5S e la probabile riconferma di Alboresi come segretario
Sul piano della linea politica di fase il PCI porta avanti un'opposizione totale al Governo Lega-M5S, contestandone le politiche sociali, incalzando e sfidando le forze governative ad esempio ad abrogare davvero la riforma Fornero sulle pensioni; così come vi è una critica alle politiche sui migranti, tema su cui il partito propone "una politica di uguaglianza sociale, volta anche alla costruzione, al rilancio, di una alleanza di classe tra proletari".
E' piuttosto probabile che venga riconfermato come segretario nazionale del PCI Mauro Alboresi, dal momento che non sembrano esserci competitors interni che vogliano sfidarlo per tale carica.
Al congresso di Orvieto sono stati invitati a partecipare i dirigenti di tutti i partiti che si collocano alla sinistra del PD, le organizzazioni sindacali come CGIL e USB e pezzi del mondo dell'associazionismo. Ci saranno anche delegazioni estere, come il Partito Comunista della Federazione Russa, quello portoghese, francese, cipriota e del Donbass (est Ucraina). Non mancheranno i rappresentanti diplomatici delle ambasciate italiane della Cina, del Vietnam e anche della Corea del Nord, dopo le ultime evoluzioni di politica estera.