Matteo Salvini porta a casa uno dei primi riconoscimenti internazionali da quando è diventato Ministro degli Interni e vice premier. A conferirglielo, in una giornata molto tesa, il premier ungherese Viktor Orban durante un vertice in a prefettura a Milano.

Il tutto mentre non lontano, precisamente a piazza San Babila, si svolgeva una manifestazione di protesta contro il vertice, sotto lo slogan "Europa senza muri", a cui hanno partecipato diverse associazioni e vari partiti della sinistra.

Intanto in Italia proseguono gli strascichi per le vicende della Nave Diciotti.

A Rocca di Papa, dove sono giunti una decina di migranti sbarcati proprio dalla Nave delle Guardia Costiera, si sono fronteggiati in serata alcune decine di manifestanti: da un lato un gruppo di CasaPound contrario all'arrivo dei migranti, dall'altro alcune decine di residenti pro-accoglienza.

Salvini è 'l'eroe' di Orban

Dopo diversi giorni di duro scontro istituzionale, per Matteo Salvini è giunto un primo spiraglio di soddisfazione che nemmeno la manifestazione di protesta della sinistra milanese e riuscita a rovinare.

Per dargli un po' di ossigeno sul piano mediatico è dovuto venire dall'Ungheria il leader del Partito Fidesz, nonché primo ministro del Paese a capo del gruppo di Visegrad, Orban.

'Salvini è il mio eroe', ha affermato, aggiungendo che 'dal suo successo dipende la sicurezza dell'Europa'.

'L'Ungheria - ha detto Orban nel corso della conferenza stampa - ha dimostrato che l'immigrazione può essere fermata sia sul piano giuridico che su quello fisico'. Mentre a Salvini ha riconosciuto il merito di essere stato il primo a riconoscere il merito di aver 'fermato l'immigrazione in mezzo al mare'.

Insomma per il vice premier leghista è stata una giornata ricca di attestati di stima, tanto che in più di un passaggio il Presidente dell'Ungheria ha ribadito la propria ammirazione, amicizia e la gratitudine degli ungheresi.

Salvini: 'Le indagini non mi fermeranno'

Che l'inchiesta per i fatti della Nave Diciotti, aperta dal pm Patronaggio non avesse scalfito le posizioni di Salvini era apparso chiaro fin dalle prime reazioni espresse a caldo dal titolare del Viminale.

Complice forse anche il forse sostegno ricevuto dai suoi elettori, il segretario leghista ha rinforzato ulteriormente il concetto in occasione della conferenza stampa unitaria tenuta assieme ad Orban: 'Possono aprire processi, indagini, inchieste, che non mi fanno cambiare idea', ha rivendicato con veemenza Salvini.

Il quale poi ha allargato i confini delle convergenze con l'Ungheria anche ad altri ambiti avvertendo che l'obiettivo è 'cambiare l'Europa'. La scadenza elettorale delle prossime elezioni europee nel 2019 non può non lasciare immaginare che potranno esserci delle convergenze anche nelle urne fra Orban e Salvini.