Da una parte abbiamo i festeggiamenti di ieri sera a Palazzo Chigi da parte di Luigi Di Maio e del Movimento Cinque Stelle, dall'altra abbiamo tutte le opposizioni e l'Europa che sono spaventate dalla nota di aggiornamento al Def che, secondo le previsioni, porterà l'Italia a sforare il tetto del 2% del rapporto deficit-Pil per i prossimi tre anni e precisamente uno sforamento triennale annuo del 2,4%. Andando più nel dettaglio: l'Italia per questo primo anno di legislatura, per la sua legge di bilancio ha stanziato quattro miliardi di euro. I restanti sono finanziati con nuovo debito (prestiti da investitori) che prima o poi andrà ripagato, al netto degli interessi che annualmente ovviamente ci saranno richiesti.

Ammonta infatti a 27 miliardi di euro il deficit che è stato domandato per una manovra complessiva da 33 miliardi. Diversi i punti di vista sulla stessa: chi l'ha scritta definisce coraggiosa, chi la contesta definisce pericolosa. Oggettivamente sono vere entrambe le cose: se da una parte non si ricorda una manovra cosi pesante e non costellate solo da nuove imposte e tasse, dall'altro mai ci si era spinti cosi oltre nello sfidare la Commissione Europea che dovrà decidere se davvero questa manovra potrà essere approvata dal nostro Parlamento.

Mattarella-Tria in continuo aggiornamento

Nel tam tam di ieri sera, si è ventilata l'ipotesi delle dimissioni del Ministro dell' Economia Giovanni Tria che si sono evitate solo grazie all'intervento del Presidente della Repubblica che con una telefonata avrebbe convinto l'inquilino di Via XX Settembre a restare al suo posto.

Le sue dimissioni infatti avrebbero portato un'ulteriore instablità che non si sa effettivamente a cosa avrebbero portato. Il ministro infatti. nell'ultima riunione con i ministri economici europei aveva parlato di un deficit portato all'1,6%, massimo 1,9%. Sarà quindi complicato andare a spiegare come e perché si sia arrivati ad una soglia cosi alta di deficit, evidentemente non previsto.

Va infatti considerato che lo 0,8% in più equivale a una richiesta di prestito pari a 18 miliardi.

I dubbi della Commissione Europea

La legge di bilancio ora aspetta l'approvazione di Bruxelles che, a sentire le parole del Commissario agli Affari Economici Pierre Moscovici, non sarà facile. Da sempre infatti la Commissione ha gli occhi ed il mirino puntati sull'Italia e una manovra con un tale deficit difficilmente passerà l'esame della Commissione. E forse intimamente è esattamente ciò che spera chi si oppone al Governo presieduto da Giuseppe Conte.