La Lega di Matteo Salvini è di gran lunga il primo partito italiano, sopravanzando gli alleati-rivali del M5S di ben 7 punti percentuali. È questo il risultato più clamoroso uscito dagli ultimi sondaggi politici effettuati dall’istituto Ipr Marketing e resi pubblici dal direttore Antonio Noto durante l’ultima puntata di Cartabianca, il talk show di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer, andato in onda martedì 11 settembre. I numeri forniti da Noto confermano anche il costante, anche se lento, calo del Pd, l’emorragia di consensi per Forza Italia (tutti in uscita in direzione Salvini) e la riduzione ai minimi termini delle altre forze politiche presenti in parlamento.
Salvini il cannibale e le difficoltà del M5S
Dunque, come segnalano i principali Sondaggi politici effettuati negli ultimi giorni, e come conferma anche Ipr Marketing, la Lega di Matteo Salvini avrebbe esattamente raddoppiato i voti ottenuti alle elezioni del 4 marzo scorso, passando dal 17 al 34% dei consensi degli italiani. Numeri incredibili, dovuti soprattutto alla linea dura tenuta dal ‘Capitano’ leghista sull’immigrazione. Sul successo della Lega non sembrano pesare né la sentenza sui 49 milioni da restituire allo Stato, né le accuse di razzismo piovute dai circoli elitari europei. Al contrario di Salvini, gli alleati di governo del M5S non sembrano godere di buonissima salute. Il 27% dei consensi assegnati da Noto, infatti, non bastano a raggiungere il risultato del 4 marzo, quando i pentastellati erano volati quasi al 33%.
Tutta colpa del super attivismo salviniano e dei risultati concreti (vedi reddito di cittadinanza) che gli elettori ancora non hanno provato sulla loro pelle. Comunque sia, le due forze politiche, insieme, totalizzano uno strabiliante 61%.
La discesa inesorabile di Pd e FI
Se M5S, e soprattutto Lega, ridono, non possono fare altro che piangere sia dalle parti del Pd che di quelle di Forza Italia.
I Dem non si sono ancora ripresi dalla batosta elettorale e, mentre sono ancora in cerca di una nuova guida e di una forte identità dopo i fallimenti renziani, continuano a calare nei sondaggi. Ipr Marketing gli assegna il 16,5%, con una perdita di oltre 2 punti percentuali rispetto al 18,7% del 4 marzo. Ancora peggio, se possibile va a Forza Italia.
Il partito-azienda di Silvio Berlusconi si ferma al 10%, lasciando per strada il 4% in pochi mesi.
Tutti gli altri si dividono le briciole
Di quella che era la coalizione di centrosinistra non rimane praticamente nulla, visto che tutte le altre formazioni politiche (Bonino, Lorenzin etc) insieme totalizzano forse il 2%. Sempre a sinistra, ma fuori dal perimetro del Pd, sopravvivono LeU con il 2,5% (aveva il 3,4%) e Potere al Popolo che passa dallo 0,9% all’1,4%. Nel centrodestra, invece, Fratelli d’Italia si riduce al 3% (contro il 4,3% delle politiche), mentre i centristi di Noi con l’Italia sono ancora incredibilmente dati allo 0,5%.