Ma perché Mario Monti negli ultimi mesi è divenuto ospite quasi fisso di talk show televisivi e articoli di giornale? Eppure l’ex presidente del Consiglio (2011-2013) sembrava dimenticato dopo l’infelice parentesi Politica e la successiva scomparsa di Scelta Civica, partito da lui fondato. Il direttore del quotidiano La Verità, Maurizio Belpietro, nel suo editoriale di oggi, prova a dare una lettura abbastanza singolare e, forse, fantapolitica del ritorno di Monti sulla scena: i cosiddetti Poteri Forti potrebbero affidare nuovamente a lui le chiavi di Palazzo Chigi, dopo essersi sbarazzati dello scomodo governo gialloverde di Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

L’editoriale di Belpietro: a chi giova attaccare il governo M5S-Lega?

Il lungo corsivo pubblicato oggi, 11 ottobre, da Maurizio Belpietro su La Verità, inizia ammettendo, dal suo punto di vista, gli errori e le carenze del governo M5S-Lega. Ma la domanda fondamentale che si pone il direttore è a che cosa stiano puntando veramente le forze che stanno facendo di tutto per ostacolarne il lavoro (opposizione politica, stampa, Unione europea, Bce, Fmi, Banca d’Italia, agenzie di rating, Ufficio parlamentare di bilancio, Inps e chi più ne ha, più ne metta). I primi a finire nel mirino del giornalista sono proprio i suoi colleghi, accusati di far “passare ogni cosa” a Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, ultimi predecessori di Conte, tutti del Pd.

Mentre, al contrario, a Salvini e Di Maio addebitano “anche quello che non c’è”.

Il governo populista in Italia è un ‘virus’ da estirpare

Quale interesse hanno, dunque, élite europee e cosiddetta stampa liberal a dipingere l’esecutivo Conte come “una simpatica accozzaglia di squilibrati, per di più xenofobi e pauperisti?”, si domanda polemicamente il direttore.

La risposta che si dà è abbastanza articolata. In primo luogo c’è il fatto che l’Italia è il primo Paese tra i fondatori dell’Ue in cui abbia preso il potere quello che le attuali classi dirigenti bollano come “populismo”. Per i vecchi Poteri Forti europei, in sella dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ma ormai in declino, il caso italiano rappresenterebbe un “virus” che deve essere distrutto prima che infetti gli altri Paesi membri.

Il ricatto all’Italia delle élite europee

Le Grandi Famiglie politiche di Socialisti e Popolari che si sono spartite le poltrone fino ad ora, e di cui fanno parte anche Pd e Forza Italia, ora si ritrovano ad avere a che fare con forze nuove e sconosciute, dalle quali sono spaventate. Le èlite che hanno “forgiato l’Europa”, afferma Belpietro, ormai non sanno più come “affrontare il cambiamento”, incapaci sia di “cavalcarlo” che di “fermarlo”. Per questo, spiega il giornalista, avrebbero deciso per la linea dura: o il governo italiano cambia la manovra economica e si adegua ai dettami di Bruxelles, oppure “sarà guerra” perché “con i barbari non si tratta”.

Ipotesi Monti al posto di Salvini e Di Maio

Il piano appena illustrato prevede, naturalmente, il defenestramento politico, meglio se definitivo, dei temuti Di Maio e Salvini. A quel punto il loro posto, secondo Maurizio Belpietro, potrebbe essere preso da un “esecutivo tecnico” votato da una maggioranza di “voltagabbana” (a dire il vero difficile da rimediare questa volta ndr), E chi meglio del professore e senatore a vita, Mario Monti, potrebbe guidarlo? Ex di Goldman Sachs, membro di Club Bilderberg, Commissione Trilaterale, Aspen Istitute (tanto per citare solo i più famosi) e amico dichiarato di George Soros, il professor Monti rappresenta l’essenza stessa del neoliberismo ancora al potere in Europa.