Gli sbarchi di migranti clandestini sulle coste italiane nel 2018 fanno registrare un calo vertiginoso rispetto all’anno precedente. L’80% di barconi in meno secondo i dati ufficiali forniti dal ministero dell’Interno e diffusi su Facebook anche dal ministro Matteo Salvini. Il vicepremier e leader della Lega esulta per questi numeri eloquenti che, aggiunti ai dati di settembre, sembrano confermare la tendenza all’azzeramento degli sbarchi di profughi in Italia, già iniziata, a dire la verità, con il suo predecessore al Viminale Marco Minniti. In controtendenza rispetto alla felicità salviniana si pongono i dati raccolti dall’Istituto per gli studi di Politica internazionale (Ispi) che, nonostante la netta diminuzione degli arrivi, certificano una drammatica impennata del numero dei morti nel Mediterraneo.

Tutti i numeri del Viminale

È Matteo Salvini in persona ad incaricarsi di diffondere sul web i dati ufficiali diffusi dal suo ministero sul numero di sbarchi di migranti sulle coste italiane. Lo fa con il solito post pubblicato su Facebook al quale allega una tabella sulla quale è riportato che si tratta di numeri certificati fino al 28 settembre scorso. “Stop sbarchi, volere è potere!”, scrive Salvini di fronte ai numeri che confermano che gli sbarchi nel 2018 hanno riguardato fino a questo momento solo 21.024 persone, a fronte delle 104.889 che hanno toccato il suolo italico nel 2017 e alle 132.043 dell’anno precedente, il 2016. Un meno 80% quasi tondo che riempie di orgoglio il ‘capitano’ leghista, soprattutto se sommato ai dati relativi al mese di settembre.

947 gli arrivi quest’anno, contro i 6.282 del 2017 e i 16.975 del 2016: meno 85%. Ciliegina sulla torta sono i 5 giorni consecutivi, dal 23 al 27 settembre, con sbarchi zero.

I numeri dell’Ispi

A provare a gelare gli entusiasmi del Viminale, anche se con scarso successo, arrivano, quasi in contemporanea, alcuni studi statistici dell’Ispi.

Secondo uno dei ricercatori dell’Istituto, Matteo Villa, interpellato dal Fatto Quotidiano, a fronte di un innegabile calo degli sbarchi in Italia, si è registrato un notevole aumento delle morti di profughi in mare. Secondo Villa, solo nel settembre scorso, quasi il 20% (il 19,1% per l’esattezza) delle persone partite dalla Libia non è mai arrivato nemmeno a vedere le nostre coste.

Il che significa - se si tiene conto dei dati del Viminale che parlano di 947 sbarchi e del fatto che la stessa Ispi conferma che il 70% dei migranti è stato intercettato e riportato in Libia - che centinaia di persone sarebbero morte a settembre 2018 nel Mediterraneo.